Lo stato della Creator Economy

Lo stato della Creator Economy

Il mondo degli influencer è sempre in fermento e in costante trasformazione, come io e Marta Migliore abbiamo descritto in “Homo Influencer”. Infatti dalla pubblicazione del libro alcune ricerche hanno messo a fuoco le caratteristiche della cosiddetta “Creator Economy”, l’economia di chi riesce a vivere delle proprie passioni, producendo contenuti, beni e servizi in cambio di un corrispettivo in denaro.

La più recente analisi è di Linktree, azienda valutata 1,3 miliardi di dollari, che permette di inserire dei link nella bio dei social media. Emerge che i creator esistenti, ossia persone in grado di monetizzare la propria audience, sarebbero circa 200 milioni. Invece gli utenti disposti a pagare per i contenuti dei creator sarebbero 500 milioni, su un totale di 4,2 miliardi di utilizzatori dei social media.

I 200 milioni di creator indicati dallo studio, basato su 9.500 interviste, possono essere classificati in base alla propria audience:

  • I “Recreational”, coloro che lo fanno per puro passatempo e che hanno un pubblico di massimo 1.000 follower, sarebbero 23 milioni.
  • I “Semi-Pro”, che hanno audience fino a 10.000 follower, sarebbero 139 milioni, la fetta più consistente.
  • I “Pro”, che arrivano fino a 100.000 follower, sarebbero 41 milioni;
  • Gli “Expert” che sono in grado di raggiungere 1 milione di persone, sarebbero solo 2 milioni.
  • Gli “Expert+”, che superano il milione di persone e che comprendono anche le celebrity, sarebbero 2 milioni.

classificazione dei creator in base all'audience

Un risultato interessante è che la categoria dei creator è molto variegata al suo interno e che, a differenza di quello che si potrebbe pensare, la creazione di contenuti non è il lavoro principale di tutti.

Il 66% dei creator considera la propria attività “part-time”. Il 43% trascorre massimo 5 ore a settimana a creare contenuti. Il 36% sta realizzando contenuti da un anno o meno.

Le attività più profittevoli per i creator sono la vendita di propri prodotti fisici, l’affiliate marketing, l’Influencer Marketing e l’adv, con percentuali differenti tra influencer di nicchia e mainstream.

attività di guadagno per i creator

Linktree stima che il 59% dei beginner (con meno di un anno di esperienza) non sono ancora riusciti a monetizzare e che solo il 6% è riuscito a guadagnare più di 10.000 dollari l’anno. Tra i creator “part-time” solo il 3% incassa più di 50.000 dollari l’anno, mentre tra i “full time” la quota sale al 12%. 

Dunque una vita tutt’altro che semplice, caratterizzata anche da un certo stress. Il 13% dei creator full time dice si essere estremamente o costantemente stressato.

Lo studio fa emergere tre consigli che si possono dare ai creator che vogliono crescere e migliorare:

  • Cerca un pubblico di qualità, anche piccolo ma disposto ad interagire ed, eventualmente, a pagare per i tuoi contenuti. 
  • Investi in contenuti di nicchia: se vuoi intercettare pubblici particolari, non mainstream, specializzati in contenuti molto verticali. Il 37% dei creator di nicchia ha collaborato con un brand (contro il 26% dei creator mainstream).
  • Prova nuovi canali e format: i social emergenti possono essere ideali per coltivare pubblici di nicchia e sperimentare nuovi format (video brevi, podcast, live). Ad esempio Twitch, Reddit, Snapchat possono stimolare la creatività con i loro formati specifici e darti modo di incontrare un pubblico che non frequenta i social più affermati.

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ph: @andreadalcorso

gianluca perrelli

Inserito da Forbes nella classifica dei top 100 manager italiani del 2021, Gianluca Perrelli è un imprenditore con oltre 20 anni di esperienza passati tra lancio e sviluppo di note iniziative imprenditoriali digitali come Kiver -primo Influencer network in Italia- poi ceduto a Mondadori. Gianluca è autore del libro “Homo Influencer”. Oggi è CEO di Buzzoole, membro del CdA di Luisa Via Roma, mentore dell’incubatore I3P di Torino, e docente del master “Influencer & Celebrities” alla Luiss Business School.

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