L’Influencer marketing non rallenta durante la pandemia

influencer marketing non rallenta durante la pandemia

La diffusione della pandemia ha toccato anche il mondo dell’Influencer Marketing. Brand, creator, agenzie, hanno dovuto capire velocemente come adattarsi ad una situazione inedita e destabilizzante.
Il monitoraggio costante del mercato che realizziamo col nostro Osservatorio sull’Influencer Marketing, ha evidenziato che le attività degli influencer non sono diminuite, ma sono cambiate, così com’è cambiato il loro ruolo.

Dall’analisi dei post etichettati con gli hashtag della trasparenza più utilizzati (#ad, #adv, #sponsorizzato, #sponsored, #inserzioneapagamento, #prodottofornitoda, #pubblicità, #advertising) è emerso che a marzo ed aprile sono stati pubblicati più post rispetto ai mesi precedenti.
In particolare a marzo, nei feed di Instagram, sono apparsi il 3% di post trasparenti in più rispetto a febbraio, mentre ad aprile si è avuto un incremento del 9% rispetto al mese precedente. 
I livelli di engagement (like e commenti) hanno subito un tracollo a marzo rispetto a febbraio, -48%, per poi risalire ad aprile, +12%. 

Se osserviamo in profondità ciò che è accaduto tra i diversi settori emerge che nei mesi di marzo e aprile, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, si è verificata una più accentuata flessione dei post trasparenti nelle categorie travel (-84%), automotive (-87%), accessori (-65%), retail (-58%), betting (-40%).
Meno spiccata nel beauty (-20%) e nella moda (-15%).
A crescere percentualmente, invece, i settori della salute (+550%), del food (+257%), del beverage (+90%), della tecnologia (+71%).

Nuovi formati e iniziative benefiche

Certamente gli influencer si sono dovuti adattare al lockdown, inventando nuovi format per intrattenere i propri follower. E’ aumentato l’uso delle Storie, ideali per raccontare i diversi momenti della propria quotidianità, e sono state riscoperte le dirette. I live, soprattutto quelle con ospiti, hanno permesso ai Creator di ampliare il proprio pubblico, stimolando le interazioni (domande e cuori).
Molto utilizzato anche il format degli “how to” per mostrare ai follower come fare esercizi specifici, ricette particolari, lavori creativi.
Interessante anche la comparsa sulla scena di piccoli brand che hanno coinvolto gli influencer, riuscendo a sfruttare il momento di attendismo delle grandi aziende.

Accanto alle attività usuali, alcuni Creator hanno abbracciato iniziative di solidarietà e di sostegno ai messaggi di sensibilizzazione per contrastare la diffusione del Covid-19. E’ il caso di #Iolofaccioacasa, campagna promossa da Buzzoole e altri importanti player del settore della comunicazione che ha raggiunto circa 6 milioni di italiani. Cosa più importante, l’iniziativa pro-bono ha rafforzato l’immagine dei partecipanti. Secondo un’indagine di Nielsen Media, infatti, il 65% di chi ricorda di aver visto la campagna afferma che questi influencer hanno aumentato la propria credibilità.

Alla luce dei dati esaminati e delle sfide che la fase post-Covid pone alle aziende, ci sembra che gli influencer possano assumere un ruolo centrale nella comunicazione dei brand. Ad esempio si tratterà di rassicurare le persone sulla sicurezza dei luoghi o di sensibilizzarle maggiormente sui valori della marca, in modo da rafforzare il legame nel lungo periodo. Temi sfidanti che i creator, vista la credibilità che gli si riconosce, possono essere in grado di comunicare efficacemente in questo periodo d’incertezza.

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Per l’immagine ringraziamo @annagodeassi e #iolofaccioacasa

vincenzo cosenza

Vincenzo ha lavorato per Microsoft, Digital PR, Blogmeter. Autore di tre libri, il più recente è “Marketing Aumentato”. Il suo blog www.vincos.it è noto per le analisi relative ai social media e alla comunicazione, tra le più apprezzate la mappa dei social network nel mondo. Ama immortalare paesaggi naturali e preparare caffè speciali. Puoi metterti in contatto con lui su @vincos.

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