Per la nostra rubrica “Ask the creator” abbiamo intervistato Aurora Cavallo, in arte @cooker.girl, la nuova stella della nostra classifica dei migliori food Influencer italiani su Instagram. Il suo profilo Instagram oggi conta oltre 211.000 follower e i suoi contenuti, nel solo mese di ottobre, hanno ricevuto mediamente 11.100 interazioni. Scopriamo subito la sua storia e i consigli per intraprendere il suo stesso percorso.
Ciao Aurora, raccontaci un po’ di te e di come è nato il tuo progetto.
Cooker Girl nasce nel 2017: avevo 16 anni ed una sconfinata passione per la cucina, amore che negli anni non ha fatto che aumentare. In particolare, però, avevo il desiderio di condividere tutti quei ricordi ed emozioni che si celano dietro ad ogni piatto ed ingrediente. Nascono così, sin dal giorno zero, le mie “storie di cucina”. Cooker Girl è quindi un progetto nato dalla voglia di condividere gioia, emozioni e sorrisi attraverso il cibo. Prima come blog, poi come pagina Instagram e infine, a partire dal 2020, anche su TikTok. É stato proprio il 2020 a segnare l’anno di svolta, quando sono diventata creator per GialloZafferano, fino ad oggi, con la pubblicazione del mio primo libro “La Cucina Scaldacuore”. Cooker Girl conta una community di 700.000 follower.
La tua passione per il cibo è ben nota, come si è evoluta la tua presenza sui social?
I social sono stati una “conseguenza” di questa mia grande passione, del desiderio di condividere la mia storia. Per questo, sono stati un mezzo fondamentale e prezioso che mi ha permesso di entrare nelle cucine e nelle vite di migliaia di persone, creando un legame con loro, raccontandoci, emozionandoci insieme. La mia cucina è autentica, ovvero rispecchia a pieno la mia vita, la mia quotidianità: penso sia questo uno degli elementi maggiormente apprezzati da chi mi segue.
Quali sono i fattori a cui presti maggior attenzione quando i brand ti propongono una collaborazione?
Sicuramente la qualità del prodotto, ma anche e soprattutto la sostenibilità (sociale, economica e ambientale). Prima di accettare una collaborazione, mi assicuro che il brand rispecchi a pieno i miei valori. Sponsorizzo sempre prodotti che io stessa consumo nella mia quotidianità: so che chi mi segue si fida dei miei consigli e non potrei mai proporre loro qualcosa di cui io stessa non sia certa al 110%.
Esistono secondo te social, formati e tecniche che funzionano meglio nel mondo food e quali pensi possano essere i prossimi trend?
Penso che gli short video siano un formato estremamente “smart”. Si ha 1 minuto per conquistare l’attenzione e il cuore di chi ti guarda. Sembra poco tempo (e molto spesso lo è), ma ti permette di concentrarti sulla sostanza, di “andare dritto al punto”. Oltre ai miei video di storytelling, la mia community ama molto anche i piccoli tutorial o how to.
Che consigli daresti a chi vuole intraprendere un percorso simile al tuo? Quali sono invece gli errori da evitare?
La creatività e la coerenza sono per me fattori imprescindibili del mondo dei social. É necessario trovare un proprio stile (io ho reso mio lo storytelling, altri bravissimi creator quali Daniele Rossi sono inconfondibili per l’impostazione dei loro video, ecc…). Parlando di social, non possiamo non toccare il tema dei trend, comunissimi anche nel mondo food. Ad ogni modo, penso che un trend abbia valore nel momento in cui rispecchia il creator. Questo discorso vale anche nell’ambito degli adv. Un’azienda deve a mio avviso scegliere creator affini all’immagine di quest’ultima, lasciando loro però ampio spazio alla creatività nel momento in cui devono creare un contenuto: è proprio il creator stesso a conoscere meglio ciò che la sua community ama.
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