Luca e Alessandro, conosciuti come “The Globbers”, sono i vincitori della nostra ultima classifica dei migliori Travel influencer italiani su Instagram. In questa speciale intervista ci raccontano la loro esperienza di travel creator offrendo anche interessanti consigli per chi vuole intraprendere un percorso simile al loro. Scopriamo cosa ci hanno raccontato.
Ciao Luca e Alessandro, raccontateci un po’ di voi e di come è nato il vostro progetto.
Il progetto The Globbers nasce nel 2015 come puro passatempo. Entrambi con un lavoro a tempo indeterminato non avevamo tantissimo tempo da dedicare a questa attività extra, ma cercavamo di raccogliere più informazioni possibili durante i nostri brevi e non così frequenti viaggi per alimentare la pagina appena nata con materiale fotografico e informativo. Il nostro blog e la pagina Instagram sono nati contemporaneamente. Con il passare del tempo e con le scelte di vita fatte, che ci hanno portato a lasciare il lavoro e a intraprendere un viaggio di sola andata per il Sud Est Asiatico, il progetto ha cominciato a ingrandirsi sempre di più e ad assumere una sua identità. La figura dell’influencer e del content creator ha cominciato a delinearsi sempre di più nel mondo del marketing, ed è stato proprio qui con il nostro ritorno in Italia che brand di vario genere, enti del turismo, hotel, hanno cominciato a contattarci per collaborare. Inevitabilmente questo ci ha portato ad aprire una P.IVA e a considerare quello che stavamo facendo un lavoro a tempo pieno a tutti gli effetti. Abbiamo investito moltissimo su questo progetto e più il tempo avanza più le soddisfazioni sono gratificanti sia a livello personale che professionale.
Nella moltitudine di profili dedicati al Travel quali sono le caratteristiche distintive che dovrebbe avere un creator? Nello specifico, su cosa avete basato la vostra identità nel mondo social?
Un content creator, in questo momento, deve avere come parola d’ordine QUALITA’ e a seguire IDENTITA’. La qualità si ottiene con molto lavoro dietro ad ogni contenuto. Non basta più scattare una semplice foto con lo smartphone, serve attrezzatura e preparazione prima della creazione di qualsiasi contenuto. Nulla è lasciato al caso, dallo studio delle inquadrature, alle luci, alla scelta della musica (e anche degli outfit) a seconda della destinazione. L’identità invece si acquista seguendo un percorso più personale, seguendo i propri gusti. È ciò che al pubblico piace: seguire una figura per il suo gusto comunicativo, e questo non si può insegnare. Ormai il pubblico di Instagram sa bene come funzionano i meccanismi per content creator e influencer, quindi l’identità personale paga sempre.
In questo periodo delicato caratterizzato dall’emergenza Covid-19 com’è cambiata la vostra attività di content creator?
Il 2020 per noi è stato un periodo di crescita nonostante la quasi totale assenza di viaggi. Ovviamente però la crescita è avvenuta più sul piano delle collaborazioni locali, spesso focalizzate su prodotti più che sui viaggi, e abbiamo dovuto escogitare nuove tecniche comunicative legate alla quotidianità, cosa che non eravamo abituati a fare prima. Ora che il settore viaggi ha ripreso a marciare lentamente verso la giusta strada abbiamo ripreso i ritmi frenetici abbandonati all’inizio del 2020.
Quali sono i fattori a cui prestate maggior attenzione quando i brand vi propongono una collaborazione e decidere se accettare o meno?
Prima di tutto valutiamo se la collaborazione può essere interessante per la nostra community o se si tratta di qualcosa completamente decentrato dal nostro stile. Ormai conosciamo bene chi ci segue, sappiamo a cosa prestano più attenzione le persone ed è facilmente intuibile se facciamo qualcosa fuori dalle nostre corde. Per esempio, alcune classi merceologiche cerchiamo di non toccarle mai perché non ci appartengono e dopo vari esperimenti abbiamo capito che, a discapito di un incarico lavorativo, dobbiamo preservare la nostra coerenza comunicativa.
Ci sono formati, tecniche, che funzionano meglio nel mondo del travel e quali pensate possano essere i prossimi trend (es. guide, reels, igtv)?
Noi personalmente amiamo i reel perché nel settore travel permettono di mostrare più sfaccettature di una destinazione e la combinazione di musica e immagini risulta più coinvolgente. Non abbiamo mai troppo considerato le IGTV perché a nostro gusto personale applicano troppi vincoli ai contenuti. Probabilmente Instagram spingerà ancora i reel per contrastare TikTok e implementerà con nuove funzioni questo tipo di contenuto.
Che consiglio dareste a chi vuole intraprendere un percorso simile al vostro? Quali sono invece gli errori da evitare?
Non ci sono errori da evitare, piuttosto errori da fare per correggersi e definirsi. Se proprio dovessimo dare un consiglio sarebbe quello di non imitare nessuno. Probabilmente nell’enorme mondo di Instagram ci sarebbe sicuramente qualcuno di simile, ma mai qualcuno di completamente uguale se ciascuno esprimesse la sua personalità senza copiare gli altri. Come abbiamo detto prima il pubblico ormai riconosce l’unicità e percepisce molto bene quando qualcuno riesce a essere sé stesso tramite i contenuti che pubblica.
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