l’Influencer Marketing sarà l’arma in più nel 2016

influencer marketing

Se non hai mai sentito parlare di cosa si occupa un Web influencer è il momento di analizzare il contributo che può apportare alla tua azienda in termini di costruzione del valore.

Il 2015 è stato caratterizzato da profondi cambiamenti. In tutto il mondo il business ha riscontrato delle enormi difficoltà che hanno causato un livellamento verso il basso della capacità di agire sul mercato. 

Alcuni sono sopravvissuti, altri hanno fallito, altri ancora galleggiano nella speranza di risalire la china. Ora è il momento di voltare pagina e guardare al 2016. I brands hanno la possibilità di riprendere il cammino interrotto.

Perché l’Influencer Marketing aiuterà il tuo brand 

Nel variegato mondo digitale la necessità che hanno le aziende è quella di fornire un valore aggiunto per catturare l’attenzione del target potenziale. Ovviamente non è facile: l’evidente perdita di fiducia dei consumatori nei confronti dei brands va di pari passo allo scetticismo nei confronti delle campagne pubblicitarie che vengono prodotte.

E’ proprio per questo che il 2016 si accinge ad essere l’anno dell’Influencer Marketing. Scovare il Web Influencer che spinge il tuo prodotto o servizio potrebbe essere la chiave per spezzare la monotonia legata alla modalità che utilizzi per cercare il coinvolgimento dei tuoi potenziali clienti e dunque aumentare le conversioni.

L’influencer marketing può essere utilizzato per ottenere obiettivi specifici quali link, vendite dirette, traffico derivante da referral o semplicemente impressions. 

Entriamo nel dettaglio e cerchiamo di capire perché i tempi sono maturi:

  1. Il numero dei web influencers cresce di giorno in giorno

Le “celebrities” rappresentavano gli attori principali dei programmi di Influencer Marketing fino a 5 anni fa. Ad oggi, i “long tails Influencers” (soggetti che hanno pochi following ma molta influenza) sono diventati gli influencers più ambiti nel 2015.

Basta dare uno sguardo a quanti testimonials, nel mondo del make-up, hanno realizzato video legati all’esperienza che hanno avuto con i prodotti Louis Vitton l’anno scorso. Ad alcuni di essi sono stati dati in regalo prodotti da recensire e hanno contribuito ad accrescere la visibilità del brand.


 

Immagini da YouTube

Le web influencers riportate in queste immagini hanno meno di 10.000 iscrizioni e un numero appena soddisfacente di following sui loro canali social. Ma hanno un grande impatto in termini di influenza (basta scorrere tra i commenti ed è facile intuire il motivo). Nel 2016 si prevede un aumento di long tail influencers, che accresceranno la loro presenza sui canali social (Youtube, Instagram, etc.) e su nuove piattaforme quali #fame e Periscope.

Il motivo per il quale le loro testimonianze sono più ingaggianti è semplice. Non essendo celebrities, le loro sponsorizzazioni sono più autentiche perché vengono percepite come dei consigli di un amico, di una persona di cui ci si può fidare. Inoltre, i web influencers sono incentivati alla collaborazione perché ottengono i prodotti o servizi senza pagarli, grazie al ruolo di brand ambassador.

  1. I consumatori guardano con occhio di riguardo i consigli che provengono da fonti che ritengono sicure

Una ricerca dimostra che nel 2015 i brands hanno avuto grande difficoltà nell’ingaggiare l’audience più giovane: circa l’84% della generazione Y non ha fiducia nella pubblicità tradizionale. La ricerca condotta da Mintel sui trend di consumo per il 2016 dimostra che solo il 36% degli americani si fida dei grandi brands. Complessivamente, il marketing tradizionale ha fallito negli ultimi anni non riuscendo ad instaurare la fiducia necessaria nei consumatori, premessa fondamentale all’ acquisto.

Ma ci sono buone notizie. Quando si tratta di fiducia, i consumatori sono pronti ad ascoltare le persone che conoscono. Uno studio della Nielsen dimostra che l’84% di essi ritiene che i consigli che provengono da persone fidate sono più importanti e influenti di quelli che arrivano dai messaggi pubblicitari.

L’ultimo studio di Adobe mostra i contenuti che contribuiscono in maniera più forte ad instaurare fiducia:

 

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Immagine da: MarketingCharts

La relazione che intercorre tra il web influencer e la propria audience è molto più personale (in particolare ci riferiamo agli amici o alla famiglia) e ciò determina il potere di condizionare le opinioni dei followers.

  1. I brands investiranno in strategie di ROI affidabili

Le aziende stanno investendo in maniera massiccia su strategie di content marketing digitale, ma diverse ricerche hanno rilevato che il 60% delle spese in questo campo non hanno il giusto ritorno sull’investimento. Il motivo principale è da ricondurre alla perdita di fiducia dei consumatori nei confronti delle campagna pubblicitarie online dei brands.

Nonostante le strategie di marketing digitale puntino all’interazione con l’audience, i consumatori cercano il contatto con le aziende al di fuori delle loro strategie di visibilità. Vogliono saperne di più interpellando un amico o una fonte sicura.

Il ruolo che l’Influencer Marketing si sta ritagliando, va incontro all’esigenza dei consumatori che vogliono ascoltare delle voci che conoscono e di cui si fidano.

Secondo il 1H 2015 Influencer Marketing Benchmarks Report i brands hanno ricevuto un earned media (valore che si riferisce al contributo dato dalle attività promozionali diverse dal paid advertising) pari a 9,60 $ per ogni dollaro speso nell’Influencer Marketing Program del 2015.

Un altro report stilato da Tomoson certifica che i brands guadagnano 6,50$ per ogni dollaro speso nell’Influencer Marketing.

influencer marketingImmagine da: Tomoson

Quest’ultimo report sottolinea come i marketers considerino il ROI sulle vendite più importante del earned media value generato dalle campagne di Influencer Marketing, sottovalutandone le potenzialità che sono sotto gli occhi dei più attenti osservatori del mercato.

I dati suggeriscono che l’Influencer Marketing può essere la strada migliore per quantificare il ROI nel 2016 se vogliamo confrontarlo con le strategie di marketing digitale convenzionali.

  1. I consumatori saranno i benvenuti nella co-creazione

I brands sono convenzionalmente impegnati nella creazione di attività legate alla promozione, dunque i valori a cui sono legati rimangono dominanti. Ma i consumatori stanno cambiando le loro logiche di creazione del valore, ed ora possiamo affermare che la stessa nozione di valore sia basata proprio sulla loro centralità.

Dunque la co-creazione di valore è di estrema attualità. Secondo uno studio il 50% delle 500 aziende inserite nella lista Fortune, ha inserito la creazione di valore costruita attraverso le community, nella loro strategia di innovazione.

I web influencers assumono un ruolo sempre più importante nel percepire gli interessi della propria audience e i brands danno loro l’opportunità di co-creare contributi attraverso campagne di content marketing (o talvolta di prodotti) ottenendo un vantaggio competitivo.

Un esempio di co-creazione di valore viene dalla Disney. L’azienda ha collaborato con le madri dei bambini affinché potessero esprimere un profilo di benessere interiore dei propri figli legato all’esperienza vissuta nel parco di divertimenti Disneyland.

Disney ha permesso la co-creazione di video da parte delle madri pubblicati sul canale ufficiale Youtube. Ecco un estratto:

Le mamme Influencers danno consigli su come ottenere il massimo dall’esperienza passata a Disneyland. Inoltre hanno contribuito a diffondere quest’esperienza con post sui propri canali social e sui blog.

Nel 2016 saranno molti di più i brands che collaboreranno con specifiche nicchie affinché possano co-creare campagne di marketing. Questo contribuirà ad aumentare la loro brand awareness.

Le previsioni per il prossimo anno del contributo dell’Influencer Marketing per i brands

Secondo uno studio di Tomoson il 59% dei piani di marketing aumenteranno le risorse allocate per l’Influencer Marketing nei prossimi 12 mesi. Ma per molte aziende sarà la prima volta.

Dunque, come dovranno approcciare all’Influencer Marketing ? Ecco alcun consigli:

  • Costruendo delle relazioni con i web influencers

La condivisione da parte dei web influencers di storie legate al brand darà un contributo importante nel 2016. Per far si che ciò accada, la costruzione di un rapporto vero tra i brands e gli Influencer sarà la chiave del successo. Il modo innovativo di comunicare degli Influencers può rappresentare la svolta per il brand.

Per identificare gli Influencers che realmente possono contribuire a dare un valore aggiunto, le aziende dovranno verificare:

Influence: Kyle Wong di Forbes raccomanda di misurare questo rapporto utilizzando questa formula:

Influence= Audience reach (# dai followers) X Brand Affinity (perizia e credibilità) X Strenght of relationship with followers (la forza che hanno nei confronti di chi li segue sui canali social).

Relevance: la dicitura stessa rende l’idea. Parliamo di persone che conoscono il brand e i suoi prodotti e possono farsi carico di dimostrare il grado di efficienza nell’utilizzo degli stessi. La Relevance talvolta deve essere legata alla posizione geografica del web influencer.

Selezionare gli Influencers seguendo queste semplici indicazioni, può tornare molto utile alle aziende per capire quali soggetti possano reamente contribuire a migliorarne le performance.

  • Aprendo le porte ai contributi generati dai Web Influencers

Molte aziende, come Disney e Nike, hanno capito che i contributi generati dagli Influencers hanno un impatto più rilevante sull’ engagement e sulle vendite rispetto ai contenuti generati dai brand stessi, molto spesso ritenuti auto referenziali da parte dell’audience.

Dunque, le aziende devono capire che il loro futuro dipende dal vantaggio competitivo che possono ottenere aprendo le porte a contenuti generati dagli Influencers.

La tipologia di contenuti che dovranno essere creati o co-creati dagli Influencers dovranno essere:

  1. Creativi
  2. Informativi/educativi/utili
  3. Di intrattenimento

Nell’ottica di creazione di contenuti, i brands dovranno trattare i propri web influencers con il rispetto che meritano, non solo in ottica strategica di content marketing, ma soprattutto in termini di contributo che possono dare.

I brands conoscono bene la tipologia di contenuti che vogliono pubblicare, ma gli Influencers conoscono meglio le modalità attraverso cui è possibile ottenere maggiore attenzione da parte dell’audience.

  • Automatizzando il processo di Influencer Marketing

Immagina che un brand voglia collaborare con 5 Influencers per promuovere un prodotto o servizio. La sua necessità è quella di cercare nel web e nei canali social chi può contribuire a dare un valore aggiunto alla sua campagna di marketing. Dopo di ciò, deve verificare il grado di influenza e la capacità di fornire contenuti autentici.

Una volta identificati i web influencers, il brand deve costruire un rapporto con loro, rispondere a domande e discutere il taglio da dare ai contributi. Dopo il lancio della campagna è di fondamentale importanza misurare le KPIs per tracciare la performance attesa.

Tutti questi passaggi necessitano di tempo. Questo è il motivo principale per il quale le aziende nel 2016 devono rivolgersi a piattaforme che in automatico le mettano in contatto con gli Influencers adatti e che allo stesso tempo forniscano delle indicazioni sui canali da utilizzare.

Il tracking dei dati e la possibilità di generare dei report permettono loro di misurare l’efficacia della loro campagna di Influencer Marketing.

Con l’Influencer Marketing Automation puoi ingaggiare gli Influencers su tutti i canali social, preservando tempo prezioso e circa il 60-70% del tuo budget.

Considerazioni finali

Il corretto utilizzo di strategie di Influencer Marketing nel 2016 può essere la chiave che hanno le aziende per essere competitive, in un mercato sempre più pieno di attori. Non importa a quale settore merceologico o di servizi afferisce il tuo brand. Puoi automatizzare il processo di ricerca dei tuoi web influencers.

Cosa ne pensi ? Stai pensando di utilizzare l’Influencer Marketing il prossimo anno ? 

Sentiti libero di lasciare un commento.

fabrizio perrone

Fabrizio is one of the Buzzoole's founders. A serial digital entrepreneur, he is visionary, dynamic, a perfectionist, tech passionate, a social media expert and an Influencer Marketing Pioneer. You can get in touch with him at @fabrlzio.

2 comments

  1. Da uomo marketing li ho sempre utilizzati in azienda, perchè ritenevo il messaggio positivo e genuino. Non sempre però l’esperienza si è chiusa positivamente e da quest’anno sono stati limitati gli interventi con influencer. Una delle problematiche è trovare,come sempre, le persone giuste.

    1. Ciao Pietro,
      sicuramente quando si lavora con gli influencer è necessario stabilire a priori e con chiarezza i termini della collaborazione per evitare esperienze spiacevoli. Come dici te, è sicuramente fondamentale individuare gli influencer giusti per il proprio brand e per la tipologia di campagna che si vuole strutturare. Per questo lavoriamo ogni giorno per migliorare la nostra piattaforma e massimizzare così la massima affinità tra brand e influencer.

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