Vuoi essere un buon influencer? Segui la regola delle 3C! | Raffaele Gaito

essere un buon influencer

Vuoi essere un buon influencer? Segui la regola delle 3 C ! | Articolo di Raffaele Gaito sul blog Buzzoole

Sulle pagine di questo blog ho scritto ormai diversi articoli riguardanti il mondo dell’influencer marketing. In questi giorni li rileggevo e notavo che tutti i contenuti sono rivolti alle aziende. A come utilizzare al meglio l’influencer marketing per il proprio business, quali tool utilizzare, quali errori evitare, e così via.

Ma siamo proprio sicuri che dall’”altro lato dell’influencer marketing” sappiano tutti come comportarsi?

Attenzione, non voglio rispondere alla domanda “come diventare influencer?” alla quale Riccardo Scandellari ha risposto egregiamente, proprio sulle pagine di questo blog, qualche settimana fa.

Vorrei piuttosto provare a dare una risposta alla domanda “come essere un buon influencer?”. Dove con “buon influencer” intendo sia rispetto ai brand che ai propri follower.

Numerosi esperti si sono espressi sull’argomento sottolineando alcune caratteristiche fondamentali degli influencer: dalla reputazione di Matteo Pogliani all’autorevolezza di Riccardo Scandellari, passando per la “scimmia” di Rudy Bandiera.

Ma come si ottiene tutto ciò?

Sono sempre restio a dare “soluzioni definitive” o “formule magiche”, ma credo che in questo caso si possa riassumere tutto in 3C: credibilità, coerenza e competenza.

Credibilità

La Treccani definisce la credibilità come “…la capacità che una persona, un uomo politico, una personalità del mondo finanziario, o anche un ente, una società, un governo, ha d’ispirare fiducia, di ottenere credito e riconoscimento.”.

Sempre secondo la Treccani essere credibile significa “…che può essere creduto, che può essere accettato come vero.” e ancora “…persona a cui si può prestar fede, o anche che riscuote fiducia, che ha credito”.

Senza girarci troppo intorno, la chiave della credibilità è la fiducia. Un buon influencer, per essere credibile, dovrebbe ispirare fiducia sia nei brand che nei suoi follower.

La credibilità si costruisce mattone dopo mattone negli anni in ogni piccola attività pubblica, anche quelle che ritieni insignificanti. Ad esempio far girare link di notizie che sono note come bufale, senza validare la fonte, ti rende poco credibile agli occhi di chi ti segue e, di conseguenza, anche ai brand.

Coerenza

Sempre prendendo spunto dalle definizioni Treccani, la coerenza viene definita come “…l’esser coerente, nel significato proprio e figurato, e nelle accezioni specifiche: la coerenza delle parti nel tutto; coerenza d’idee; coerenza fra pensiero e azione.”.

Quindi andando a spulciare la definizione di “coerente” troviamo “…che non è in contraddizione con sé stesso, o con le proprie opinioni; di persona fedele ai suoi principi o che agisce in modo conforme al proprio pensiero”.

Ancora una volta, andando al sodo, la chiave della coerenza e l’essere fedele ai propri principi, non andare in contraddizione. Un buon influencer non dovrebbe farsi coinvolgere in attività contrarie alle proprie opinioni e ai propri principi.

Se per anni hai parlato male di un prodotto o di un brand sui tuoi social e poi un giorno ti ritrovi a postare un link affiliate dello stesso prodotto, qualcuno potrebbe inarcare le sopracciglia e capire che è poco coerente come comportamento.

Competenza

Infine la competenza. Treccani la definisce come “…l’essere competente; idoneità e autorità di trattare, giudicare, risolvere determinate questioni…” e ancora “…capacità, per cultura o esperienza, di parlare, discutere, esprimere giudizi su determinati argomenti”.

Leggendo la definizione di competente troviamo “…che ha capacità o autorità di esercitare un determinato ufficio, di esprimersi su determinate questioni…” e “…che è in grado di parlare o giudicare autorevolmente su argomenti di un’arte, di una disciplina”.

Mi sembra abbastanza chiaro anche questo punto: la competenza è l’autorità di esprimersi su questioni per cultura o esperienza. Un buon influencer non dovrebbe esprimersi su argomenti nei quali non è competente e non ha esperienza.

Se, ad esempio, lavori nel mondo tech e sei apprezzato per le tue fantastiche recensioni dei gadget più cool del momento, potrebbe essere rischioso e poco coerente decidere di collaborare con un brand di moda e improvvisarti fashion blogger.

Come hai visto i tre aspetti sono strettamente collegati: non si può avere credibilità senza essere coerenti ed è difficile essere coerenti senza possedere competenza.

 diventare un buon influencer

50% Business, 50% Programming. Shaken, not stirred. That's my tagline. It means that I just like coding, hacking, creating APIs mashups and imagining new possibilities. But I also love public speaking and communicating. I'm co-founder of Mangatar and I like to call myself a "Pragmatic Entrepreneur". I also contribute articles, in Italian and English, to several blogs. I'm a technology enthusiast, a TV series addicted and a beer & coffee lover. Get in touch with him at @duplikey.

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