Il 2017 sarà l’anno dei video. Oppure no?

Sono anni che frequento la Rete e sono anni che sento pronunciare la frase “questo è l’anno dei video”. Autorevoli personaggi del Web come Marco Montemagno, puntano ormai tutto sul video, suggerendo alle aziende e alle persone di fare video, fare video, FARE VIDEO.

Ma ha davvero senso?

Allora, partiamo da alcuni presupposti fondamentali: alla base della comunicazione online, alla base di tutto c’è il prodotto e se hai un prodotto che fa schifo puoi fare tutti i video che vuoi, scrivere i più bei post del mondo o pubblicare le migliori foto Instagram del pianeta, ma il tuo prodotto continuerà a fare schifo.

Non si tratta di fare un buon adv o di fare digital PR,  piuttosto è necessario darsi una mossa e migliorare il  proprio prodotto rendendolo più vendibile, prima di compiere qualsiasi altra azione.

La seconda cosa che le aziende devono cercare di fare bene è comunicare: se offri un ottimo prodotto o servizio oppure se offri un prodotto che è nella media ma che costa meno di tutti gli altri lo devi dire, lo devi comunicare. Certo è che se inizi a fare delle affissioni o dei volantini, è molto probabile che tu abbia delle difficoltà ad arrivare al tuo pubblico o ad uno potenzialmente interessante.

Quindi che si fa? In ottica di digital PR ci si rivolge al mondo della Rete, del buzz e dell’influence marketing.

In un post in cui scrivevo che per essere top influencer serve l’otaku, vi chiedevo se per ricevere un buon consiglio su quale smartphone acquistare, chiedereste più volentieri al vostro amico che lavora nel mondo della telefonia mobile o a quello che lavora nello stesso settore, ma si tiene sempre aggiornato sulle innovazioni perché ne è un vero appassionato?

Magari il primo vi assillerà di meno, ma sicuramente il secondo vi saprà dire con precisione tutte le novità e le caratteristiche che vi interessano.

Essere più credibili ed affidabile è l’obiettivo principale di qualsiasi strategia di Personal Branding ed è tra i fattori che aiutano le aziende a scegliere i migliori influencer per il loro Digital Marketing.

Ok, tutto bello e tutto vero ma cosa c’entrano i video? Adesso ci arriviamo.

Il Web è un luogo sempre più competitivo, sempre più saturo anche, da un certo punto di vista: una statistica che ho deciso di pubblicare sul mio canale Telegram, afferma che i siti web esistenti al mondo sono oltre un miliardo, su una penetrazione di utenza di circa 3.4 miliardi di persone online. Questo significa che abbiamo un sito Web ogni circa 3 persone! Se ci pensate, è pazzesco.

Quindi la vera domanda non è tanto se i video servono, quanto “come mi posso differenziare?”.

Sappiamo che in un settore competitivo la differenziazione è vitale per la sopravvivenza e trovare oceani blu, ovvero nuove forme comunicative non è per nulla facile, quindi meglio trovare oceani blu su forme comunicative che esistono già.

Il video è la tipologia di contenuto in assoluto più difficile da realizzare: va pensato, scritto, prodotto e montato, il tutto deve essere perfettamente sincronizzato, non ci devono essere sbavature e non ci si possono permettere dozzinali errori perché saltano subito all’occhio.

La cosa curiosa dei video in effetti è che se sono fatti DAVVERO bene uno non lo nota perché sono molto aderenti alla realtà, alla naturalezza o a quello che vorremmo vedere, mentre se sono fatti male ce ne accorgiamo subito.

Non penso che sia l’anno dei video ma penso che il video, specie per coloro che si reputano influencer o che vogliono fare i blogger e seguire questa strada, inizi a diventare fondamentale.

Non possiamo competere con tutti su tutti i piani e ci dobbiamo differenziare: quindi perché non farlo su qualcosa di complesso ed altamente professionale come i video?

A social influencer, journalist and web consultant, with particular attention to the world of social media and what sometimes is improperly defined as “unconventional marketing.”. Get in touch with him at @RudyBandiera

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