L’Influencer Marketing è diventato parte strategica del marketing mix e oggi i Brand, insoddisfatti delle metriche quantitative, preferiscono scegliere gli influencer sulla base di criteri qualitativi come creatività, qualità dei contenuti e brand affinity, l’attinenza cioè dell’influencer ai propri valori e messaggi.
Con l’avanzare del settore verso una direzione più strategica, l’intelligenza artificiale (IA) gioca un ruolo importante nell’unione di metriche quantitative e qualitative. Come co-fondatore di una piattaforma di influencer marketing che si basa proprio sull’IA, ho visto quanto può essere potente questa tecnologia.
L’IA nel mondo del lavoro
Oggi c’è tanto hype sul tema intelligenza artificiale e, sebbene sia un elemento fondamentale, se ne ha ancora una concezione un po’ distorta: la maggior parte delle persone, quando pensa all’intelligenza artificiale, pensa ai robot. In realtà l’IA consiste in algoritmi che risolvono processi complessi come l’elaborazione di dati, che sono troppo voluminosi e dispendiosi per le capacità umane. Anche se non ancora diffusa del tutto, l’intelligenza artificiale rappresenta il futuro: permette alle aziende di operare con precisione granulare e di raggiungere una scalabilità che non sarebbe possibile con il solo contributo umano.
Una precisazione: l’intelligenza artificiale non può rimpiazzare del tutto l’apporto umano. Può semplificare e velocizzare determinati processi, o dare il cambio alle persone in compiti ripetitivi o con enormi quantità di dati. Tuttavia, l’influencer marketing resta un’attività basata sul rapporto umano. Le persone cercano coinvolgimento ed esperienze significative, che l’IA da sola non può dare. Essa può invece far risparmiare tempo a noi umani in modo da farci concentrare su attività che aggiungono valore, come la creatività.
Piattaforme basate sull’IA
Possiamo non essere pronti al pieno sopravvento di questa tecnologia, ma per quanto riguarda la ricerca della brand affinity, le piattaforme che si basano sull’intelligenza artificiale hanno dato prova di essere ottimi strumenti per il matching tra i brand e i Creator più adatti.
Per provarlo, i brand possono lavorare con un’agenzia intermediaria, o direttamente su una piattaforma di influencer marketing. In altre parole, possono optare per un servizio end-to-end, che offre una soluzione completa e del tutto gestita, o far proprie solo alcune funzionalità, come la ricerca degli influencer.
Ci sono alcuni fattori da dover tenere in considerazione nella scelta di una piattaforma di IA:
• Qualità dei dati: accedere ai dati di prima parte (quelli forniti direttamente dalle piattaforme social) e in tempo reale è essenziale per analizzare gli influencer, selezionare quelli più adatti per il proprio brand, e misurare l’efficacia della campagna.
• Algoritmi avanzati per la scalabilità dell’inventory: bisogna scegliere una piattaforma che permette di ricercare facilmente tra milioni di profili di influencer, e di individuare talenti e brand affinity in maniera veloce ed efficiente.
• Team specializzato: l’Influencer Marketing si costruisce sulle relazioni, non solo tra brand e influencer, ma anche tra brand e agenzia. Se scegli quest’ultima opzione, rivolgiti a chi ti sa offrire servizi end-to-end e competenze di marketing, social media e tecnologia.
• Ricerca e sviluppo del prodotto: il settore è in forte crescita e le aziende che scelgono di integrare l’influencer marketing al proprio marketing mix dovrebbero rivolgersi a realtà che vogliono investire nell’innovazione.
• Consulenza strategica: alle aziende che non hanno un team interno dedicato all’Influencer Marketing è consigliabile farsi supportare da un’agenzia esterna in grado di gestire tutte le fasi dalla strategia al pagamento dei creator.
• Trasparenza sulle metriche: Assicurati che la piattaforma utilizzata sia in grado di fornire metriche chiare e reali e un monitoraggio preciso degli obiettivi del tuo brand.
Il futuro dell’IA e dell’Influencer Marketing
Sono tante le questioni aperte dall’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale, già in questa fase iniziale. È giusto sostituire l’attività umana con metodi artificiali? E dove va tracciata la linea tra automazione del business e completa sostituzione della componente umana?
L’intelligenza artificiale non deve sostituire del tutto le persone per poter svolgere un ruolo importante nel futuro dell’Influencer Marketing. Potrà aiutare da un punto di vista qualitativo nella fase di brief, suggerendo ad esempio agli influencer idee per contenuti che siano in linea con gli obiettivi del brand. Può anche dare feedback in tempo reale durante le campagne, spingere gli influencer a cambiare o valorizzare determinati elementi dei propri contenuti e persino suggerire un target diverso per ottimizzare performance e risultati. Le possibilità di applicazione sono innumerevoli e sicuramente qualche novità scaturirà dalla ricerca & sviluppo di Buzzoole.
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