A cosa serve un blog? | Articolo di Francesco Ambrosino aka Socialmediacoso sul blog Buzzoole
Ciao e bentrovato, oggi va “in onda” la seconda lezione del mini corso di blogging che gli amici di Buzzoole hanno deciso di farmi tenere qui sul loro blog. Se non hai letto la prima lezione mi dispiace, ma devi necessariamente fare un passo indietro e risalire le scale che conducono da Pai Mei. In caso contrario, peggio per te.
Se nella prima puntata mi sono preoccupato di fornire delle motivazioni valide che dovrebbero spingerti ad aprire un blog prima che sia troppo tardi, in questa vorrei passare alla fase successiva, e analizzare a cosa serve un blog, quali sono i vantaggi che derivano dall’averne uno, ovviamente se gestito in modo corretto e professionale.
Sei pronto? Bravo, seguimi.
#1. Il blog serve per: personal branding
Forse te ne sarai accorto, ma il mondo è pieno di gente, ma proprio pieno, ed emergere è fottutamente difficile, perché anche se diventi il più bravo nel tuo settore non è detto che domani non arrivi qualcuno più capace di te che ti spodesta, quindi – come direbbe Ivan Benassi detto “Freccia” – testa dentro che qua fuori è un brutto mondo.
Iniziamo col fare un paio di premesse, attraverso i tanto amati elenchi puntati:
- Il blog non serve solo a chi si occupa di web marketing;
- Il personal branding non è una cosa che si mangia.
Ecco, detto questo, possiamo anche procedere.
Cos’è il personal branding e perché è così importante? Il personal branding è il risultato del tuo modo di vivere il web, il modo in cui hai costruito la tua reputazione e la tua immagine attraverso i social media, blog compreso.
Perché è importante? Sii sincero, tu ricordi più facilmente una canzone cantata da Madonna o una di Daniele Groff? Bene, non ho altro da aggiungere vostro onore.
Perché il blog è così importante per il personal branding?
Secondo te, le persone “riconoscibili” lo sono diventate per virtù dello spirito santo, per vocazione divina, per nepotismo? No, nient’affatto, lo sono diventate perché hanno costruito una reputazione solida che gli ha consentito di essere riconosciuti come autorevoli nel proprio settore.
Il modo più efficace che esiste per ottenere questo risultato è attivare una strategia di Content Marketing, per creare contenuti in grado di accrescere il tuo valore, sia umano che professionale.
Il primo step di una strategia di digital content marketing è proprio il blog, personale o aziendale che sia, perché mette il professionista o l’azienda nella condizione di dover produrre contenuti utili legati al settore d’intervento, e gli utenti hanno bisogno di contenuti ben strutturati.
Se pubblichi un post sul tuo blog attraverso il quale l’utente che ne fruisce riesce a risolvere un problema, allora quell’utente penserà di te che sei un brand di cui si può fidare.
#2. Il blog serve per: lead generation
Quando faccio lezione sul blogging, o in generale sul content marketing, porto sempre come esempio il Customer Journey teorizzato da Hubspot, che evidenzia le quattro fasi che l’utente attraversa dal momento in cui è un estraneo al momento in cui diventa un vettore promozionale per il brand.
Perché è importante il Customer Journey per un’azienda? Perché l’obiettivo non è essere presenti, ma convertire, ovvero trasformare una persona che non ci conosce in un consumatore soddisfatto, e per ottenere questo risultato è necessario mettere in campo non pochi strumenti e competenze, oltre che investimenti.
Nella prima fase di questo percorso il blog gioca un ruolo fondamentale, perché è la calamita che attrae l’utente alla ricerca di una soluzione ad un problema specifico e tu, attraverso il posizionamento sui motori di ricerca oppure una corretta e proficua attività sui social network, riuscirai a portarlo sul tuo sito, trasformandolo di fatto in un visitatore.
Portare una persona sul proprio sito web è solo lo step 1 di una strategia più ampia, ma senza di esso non si potrebbe costruire più niente. Se non ho spettatori, non posso proiettare il film, è evidente.
#3. Il blog serve per: fatturare
L’ho ricordato anche nella precedente lezione, grazie al blog le aziende o i professionisti ricevono molti più contatti profilati, il che vuol dire che ci sono ottime possibilità che tra questi contatti si annidi un potenziale cliente, che un giorno potrebbe avere bisogno di te per risolvere un problema specifico che in quel momento non aveva o non sapeva di avere.
Avere un blog è un po’ come la semina nell’agricoltura: quello che pianti oggi raccoglierai domani, ma solo dopo un po’ di tempo e consapevolezza.
Ricordi cosa ti ho detto un momento fa? Il blog è un ottimo strumento per fare lead generation, questo significa che ti vai ad infilare in quello che i marketer capaci chiamano lo Zero Moment of truth, ovvero quel momento in cui l’utente, dopo aver ricevuto lo stimolo iniziale, s’informa online per capire se vale la pena o meno acquistare quel prodotto o servizio.
Non si tratta di essere cinici o avidi, ma l’obiettivo principale di un’azienda o di un professionista è fatturare, ed il blog ti aiuta – se fatto bene – a ottenere risultati migliori e in tempi relativamente brevi.
Non domani mattina, ma nemmeno tra 10 anni.
Apri un blog. Cosa diavolo stai aspettando?