Scrittrice, blogger, mamma, viaggiatrice, family Influencer, una donna dalle mille risorse. Stiamo parlando di Chiara Cecilia Santamaria, conosciuta sul web come MaCheDavvero, oggi protagonista della rubrica “Ask The Creator”. Nel suo blog e con i suoi follower tratta le tematiche più disparate sempre con sincerità e delicatezza, ed è proprio questo il tratto distintivo che l’ha resa popolare.
Emersa tra le Family Creator dei nostri Ranking, i suoi contenuti sono curati nei minimi dettagli e per questo apprezzatissimi. Scopriamo insieme qual è stato il suo percorso nel mondo social!
Intervista a Chiara Cecilia Santamaria
Raccontaci un po’ di te. Come hai cominciato questa esperienza?
Con un test di gravidanza con due lineette positive! Infatti il mio nome online, machedavvero, è proprio la frase esclamata in quel momento. Si deduce che non fossi molto preparata. Era il 2008, l’anno della crisi, e il mio co.co.pro. non era stato rinnovato. Risultato? Disoccupata e con il pancione. Per fortuna avevo un computer e una connessione Internet, dai quali tutto è cominciato. Ho aperto il blog quando ancora dovevi spiegare nel dettaglio ad amici e parenti perché mai sentivi il bisogno di scrivere online, e ho iniziato a condividere i miei pensieri sull’esperienza di maternità, molto diversi da quelli a cui il pubblico italiano era abituato. Guardandomi indietro posso dire di aver lanciato messaggi fieramente femministi ed empowering, anche se allora non ne ero del tutto consapevole. Col tempo mia figlia cresceva e io recuperavo i miei spazi, e così ho cominciato ad espandere gli argomenti del blog e parlare di viaggi, lifestyle, entertainment, ma anche argomenti personali come salute mentale, disordini alimentari, momenti no, cercando sempre di lanciare messaggi utili e fornire contenuti di valore rispettando l’intelligenza di chi mi legge e rispettando il tempo che mi dedicano.
Oggi al blog si affiancano tutti gli altri social, al momento Instagram e Youtube sono quelli che amo di più, ma ci sono Twitter, Facebook, Pinterest, Goodreads e tanti altri. Oh, dimenticavo: nel frattempo ho collaborato con tantissimi magazine, Vanity Fair e Gioia per dirne un paio, scritto due libri per Rizzoli (Quello che le mamme non dicono e Da qualche parte nel mondo), condotto due trasmissioni tv (una per National Geographic Channel e una per Food Network), lanciato i miei workshop di blogging e social media e aperto un’agenzia di digital marketing. So che tutto ciò suona come “tanta roba”, ma sono undici anni che faccio questo lavoro quindi un bel po’ 🙂
Non è tutto oro quello che luccica. Quali sono i fattori critici da affrontare per avere successo sui social?
Primo fattore critico in questo momento storico: non cedere mai e poi mai all’utilizzo di frodi come bot, pod e quant’altro. È una tendenza orribile alla quale chi lavora con onestà e impegno assiste impotente, e vorrei che più agenzie e brand facessero ricerche approfondite prima di regalare i loro budget a influencer che pompano i numeri in modo disonesto. Ci sono tanti soldi che girano e, per rispetto verso chi lavora dalle 9 alle 18 (e oltre) ogni giorno, non è possibile che gente che si improvvisa “influencer” con frodi di vario tipo abbia accesso tanto facile a budget e contratti da migliaia di euro. Quindi, onestà sempre e comunque da parte dei Creators, ricerche approfondite da parte di chi assegna i budget. Secondo fattore critico: produrre contenuto di qualità che sia apprezzato. È più facile fare numeri con contenuti sensazionalistici, ma sarebbe bello se tutti i Creators rispettassero l’intelligenza delle persone a cui parlano. Terzo: avere pazienza. Durante i workshop ci sono persone che mi avvicinano chiedendo: “ho un profilo Instagram da sei mesi e ho mille follower, come posso contattare le aziende per collaborare con loro?”. Bisogna avere pazienza per costruire un’audience, non arriva tutto e subito 🙂
Come gestisci le collaborazioni con i brand?
Abitualmente mi contattano loro, o li contatto io se ho uno specifico progetto in mente. Mi piace quando c’è un dialogo e si costruisce insieme il progetto con attenzione alla mia audience, cioè con l’idea di offrire loro un bel contenuto, che possano apprezzare. Non amo quando la campagna prevede lo stesso brief per tutti i Creator e cliccando l’hashtag si trova una sfilza di contenuti tutti uguali, senza personalità. Ovviamente cerco di collaborare solo con brand che ritengo validi. Oltre ai vari ‘no’ alle proposte, è capitato in passato che io abbia rifiutato o interrotto una collaborazione dopo aver capito che il prodotto non era di qualità.
Il tuo profilo Instagram è una panoramica della tua vita. Come ti vedi in futuro? Dove ti porterà il percorso da Creator tra 5 anni?
Non ne ho idea, e penso che sia questo il bello! Mi piace l’idea di essere parte della “prima generazione” di Creators e quindi di crescere insieme alla mia audience. Produrre contenuto di valore per un’audience più grande è una bella sfida, che accetto con entusiasmo.
Che consiglio daresti a chi vuole intraprendere un percorso come il tuo?
Io ho cominciato per pura passione quando non era ancora un lavoro e penso che questo sia lo spirito giusto per intraprendere un’avventura come Creator. Creator, non Influencer: non crei contenuto per influenzare qualcuno ma per il piacere di creare, condividere, appassionare, lanciare un messaggio. Ecco, il consiglio che darei è: trova cosa ti appassiona e scopri che tipo di contenuto vuoi condividere.
Un profilo Instagram da cui ti lasci ispirare?
@me_and_orla per la delicatezza
@joelrobison per la creatività
@likemiljian per i colori
@ilfruttodellapassione per il cuore
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