Salute e benessere, come tenere in forma il tuo profilo Instagram

Intervista a James Middleton

Eccoci qui con un nuovo articolo per la nostra rubrica “Ask the Creator”! Stavolta abbiamo chiacchierato con James Middleton, ex giocatore di rugby, istruttore di fitness, presentatore e creator. Scopri com’è diventato un influencer e qual è il suo punto di vista sugli argomenti più scottanti di questa industry in continua evoluzione.

James, come sei diventato un Creator e com’è cambiata la tua vita?

Sono sempre stato un grande appassionato di fitness ed ho partecipato ad un programma tv a tema, era una battaglia tra i sessi in tutte le attività di fitness. Sono arrivato in finale e da allora sono diventato molto più attivo sui miei social, iniziando ad aiutare le altre persona a seguire uno stile di vita più sano. Questo ha cambiato la mia vita in maniera considerevole. All’epoca avevo un lavoro full time che ho poi deciso di lasciare per dedicarmi con tutto il cuore a questa nuova avventura. Una cosa è certa, sono molto bravo a parlare di fronte un iPhone ora!

Da chi trai ispirazione?

Dai miei genitori. Fin da piccolo mi hanno insegnato che se metti tutto il tuo impegno in qualcosa che ami, sarai felice. Mio padre viene dal nulla ed è un uomo di successo, è sempre felice con quello che fa ed è molto umile. L’umiltà è tutto nella vita. Mia mamma è un’istruttrice di pilates e lo è diventata quando era già quarantenne, quindi non è mai troppo tardi per iniziare!

Quanto tempo ci è voluto per definire il tuo particolare stile online?

Direi che ci lavoro ancora tutti i giorni, imparando costantemente qualcosa in più su me stesso e sul mio stile. Ci sono voluti circa 7-8 mesi per riuscire ad immaginare la strada giusta per me e per capire quello che davvero volevo, provando tutto sulla mia pelle.

Qual è stato il passaggio più difficile nella costruzione della tua community?

Direi il periodo iniziale in cui ero completamente nuovo nel mondo dei social e registravo tutto ciò che facevo. Guardando al passato, cercare un filo conduttore in quello che facevo è abbastanza complicato anche perchè non sapevo cosa volevano i miei follower. Ora che li conosco meglio, è più semplice pubblicare i contenuti che piacciono così da tenere sempre alto il loro interesse.

L’umiltà è tutto nella vita.

Come scegli quali collaborazioni accettare e quali rifiutare?

Devo credere nel messaggio che vuole trasmettere la campagna, ma ancora più importante è che la mia audience possa trarne benefici in qualche modo. Tutto quello che faccio ha lo scopo di mandare messaggi alle persone per aiutarli a vivere in maniera più sana e serena, quindi se la campagna non è in qualche modo collegata a questo mood è molto probabile che la rifiuti.

Come gestisci le collaborazioni con i brand?

In maniera molto tranquilla. Ogni brand ha un messaggio e tutto gira sul come comunicare quel messaggio nel migliore dei modi. Mi piace aggiungere un tocco personale e se troviamo un accordo così da accontentare entrambe le parti è grandioso. A volte i brand hanno una policy restrittiva, o segui le loro indicazioni o chiudi la collaborazione. Siamo nel 21esimo secolo, non funziona più così. I brand devono seguire i consigli dei creator visto che sappiamo cosa funziona meglio con i nostri follower.

Qual è l’esperienza migliore e quella peggiore che hai avuto con i brand con cui hai collaborato?

Domanda difficile! Sono fortunato ad aver avuto tantissime belle esperienze con i brand. Se dovessi sceglierne una, parlerei di quella con l’app di meditazione Headspace, sono stato coinvolto in una lezione sulla meditazione in un taxi nero brandizzato insieme al Chief Science Officer! Non avrei mai pensato prima di fare una cosa del genere! Non lo dico tanto per dire ma non ho mai avuto un’esperienza negativa con un brand, sono stati tutti molto professionali.

Secondo te quali strategie, formati, piattaforme e soluzioni creative credi dovrebbero usare gli influencer per arrivare al successo?

Una strategia saggia è quella di essere quanto più naturale possibile e coerente alla propria personalità. Questo secondo me è l’aspetto più importante dell’essere un Creator quando lavori con i brand. C’è così tanto in giro che è necessario emergere dalla massa in un modo che sorprende le persone senza però sconvolgerle.

Quali sono i tuoi consigli su come sfruttare al meglio gli strumenti più utilizzati del momento come i tag, le Instagram Story e i link cliccabili?

Sono un grande fan delle Instagram Story e ne creo sempre tantissime. Dicono che hai 3 secondi per catturare l’attenzione di qualcuno prima che vadano oltre quindi parto sempre da questa consapevolezza. Taggare brand nelle story è davvero efficace così come l’inserimento di link cliccabili. I video come post performano sempre molto bene, soprattutto se c’è della buona musica di sottofondo!

Quali sono i tuoi pensieri sul dibattito in corso sui “fake” followers?

Fake followers – completamente inutili! Le persone sono ossessionate dal numero di follower come se questo potesse definire quanto successo hai o quanto sei bravo. Tutto finto! Preferirei avere meno follower ma tutti attivi e appassionati anziché milioni di follower ma un engagement bassissimo. Si tratta di comunicare e inviare un messaggio positivo alle persone reali che interagiscono con te, non ad account fake che fanno solo numero!

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