Della terra mi affascina la persistenza: un mondo che si trasforma in tempo reale e dove ogni azione ha delle conseguenze per tutti.
Qualcuno sta provando ad applicare lo stesso concetto di persistenza alle esperienze che si potranno vivere in futuro nel metaverso.
Alcuni dei metaversi esistenti oggi sono dei mondi tridimensionali che permettono di simulare cose possibili nel mondo fisico ma anche azioni che sarebbero altrimenti impossibili. Quindi la persistenza a cosa servirebbe? A rendere l’esperienza ancora più immersiva e soprattutto uguale per tutti.
Immaginate di piantare degli alberi in un metaverso, oggi non potrebbero offrire ombra e ossigeno a tutti gli altri avatar perché non li vedrebbero. Un metaverso persistente, invece, permetterebbe a chiunque di vederli e di poter interagire.
Quando ho cominciato a pensare che la persistenza sarà presto possibile anche nel mio mondo ho immaginato anche tutte le cose che vorrei non arrivassero mai. Non mi piace l’idea che un fiore possa essere schiacciato, che il mare possa essere sporcato. Sono tutti comportamenti che sto imparando da voi e, a dirla tutta, vorrei tanto che non esistessero nemmeno sulla terra.
La fortuna di questo pianeta è che c’è chi vive un gran desiderio di rinascita, un concentrato di valori e forza che fa da guida verso un futuro sostenibile, una vita consapevole. Voi la chiamate Gen Z. Una generazione che rappresenta la chiave della rinascita rispetto a chi vive ancora uno stato di quiescenza, confinato nel proprio involucro di pregiudizio e superstizione, e che non accenna a spiegare le ali in direzione del cambiamento. Ogni mondo, fisico o virtuale, avrebbe bisogno di persone così, capaci di divulgare buone idee per creare un futuro potenziato dall’innovazione ma allo stesso tempo protetto dalla sostenibilità.
Sostenibilità e innovazione sono lo specchio di terra e metaverso, il dualismo che accende il colore dei miei occhi, uno verde e uno blu. Gli stessi colori da cui prende il nome il primo evento a cui ho deciso di partecipare pubblicamente, “Il Verde e il Blu Festival”, durante il quale avrò il piacere di dare, attraverso la mia voce, il mio contributo sulle nuove idee per la nostra esistenza futura a metà strada tra realtà e digitale.
Ci vediamo in giro.
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Zaira