Ricordate cosa scrivevamo proprio qua, su questo blog, qualche settimana fa? Ve lo ricordo io, parlavamo di quanti sono gli influencer e dove posso trovarli, ovvero del fatto che esistano delle persone influenti che si “celano” in mezzo alle altre ma che abbiamo la possibilità di identificare e di parlare con loro, oltre che farci aiutare nelle nostre attività (sempre che a loro vada bene, eh).
Dicevamo “ognuno di noi è esperto in qualcosa ma non lo è per nulla in molte altre cose, va da sé che non è l’innovatore che arriva a tutti, o a tanti, ma è il primo adottatore, ovvero quello che riesce a giudicare un prodotto e un servizio, pur non essendo un tecnico ma essendo comunque curioso e ferrato in un argomento.
È quello che potremmo definire gatekeeper… ma di questo parleremo nel prossimo post”
Ecco, questo è il prossimo post.
Che cos’è questo fantomatico gatekeeper? A cosa serve? Chi è e com’è fatto? Ha le braccia, le gambe, le corna o le branchie? Perché è così importante?
Allora, facciamo un passo indietro: sapete di cosa si tratta quando parliamo di sovraccarico cognitivo, ovvero quella cosa che quelli bravi chiamano overload?
Il sovraccarico cognitivo, meglio conosciuto come information overload, si verifica quando si ricevono troppe informazioni per riuscire a prendere una decisione o sceglierne una specifica sulla quale focalizzare l’attenzione. (wikipedia)
In sostanza è una condizione in base alla quale siamo confusi da una mole immensa di informazioni che dicono tutto e il contrario di tutto. Il mio amico Nicola dice spesso una frase che è: “Internet è bellissimo perché si trova tutto ma bruttissimo perché si trova tutto”, e questo produce il dannatissimo overload.
Non sappiamo chi ascoltare, quali canali seguire, non sappiamo come giudicare i fatti e le notizie e non siamo più in grado, di fatto, di interpretare la realtà e quindi di costruire delle verità oggettive. Questo vale per tutti, per tutti quelli che si informano un minimo attraverso la rete, da canali che vanno dai blog ai quotidiani, da YouTube a Facebook.
Ora, visto che subiamo questo sovraccarico che ci induce a non riuscire a discriminare, lo facciamo… attraverso altre persone e questi sono i gatekeeper, ovvero individui esperti di un settore, ma non necessariamente dei tecnici, che sono in grado di trovare informazioni utili e “tradurle” per noi, rendendole notizie.
Sì perché la notiziabilità di una informazione è un concetto assai sottile: non tutte le cose che si leggono o avvengono sono notizie, ma sono rese tali se contestualizzate in un ambiente sul quale abbiano una ricaduta.
Faccio sempre il seguente esempio: se dico che Google ha costruito un computer quantico a nessuno frega nulla, ma se trovo un bravo blogger che mi dice che Google ha inventato un computer quantico e che questo avrà una ENORME ricaduta sul posizionamento dei miei contenuti sul motore stesso, cercando il mio nome o i miei prodotti… beh ecco, taaaaac che abbiamo creato la notizia.
Il gatekeepeer rende l’informazione tecnica una notizia, spiegandola in modo a me chiaro, contestualizzandola e dandomi un parere e dicendomi, di fatto, cosa pensare in riferimento a un dato argomento.
È importantissimo prendere dei punti di riferimento in Rete; delle persone che possano in qualche modo guidarci nel mare magnum di Internet cercando di capire cosa leggere e come leggerlo, ma soprattutto, facendoci influenzare da qualcuno di cui ci fidiamo. E si torna sempre lì, la fiducia come motore del mondo.