In uno scenario così complesso e pieno di incertezze fermarsi a trovare delle risposte richiede tempo e coraggio. Ma è anche una fase in cui la riflessione può aiutare la ripartenza. Così, nella puntata speciale di BuzzTalks, attraverso le esperienze dei nostri ospiti Michele Costabile (docente di marketing alla LUISS “Guido Carli”), Walter Susini (Senior Vice President Marketing EMEA di Coca-Cola), Roberto Selva (Chief Marketing & Customer Officer di Esselunga), Serena Di Matteo (Head of Body Care, Skin Care, Oral Care per Italia, Grecia & Cipro di Henkel) e Gianluca Perrelli (CEO di Buzzoole), abbiamo riflettuto su come stanno cambiando i modelli di consumo e su quale potrà essere il ruolo della marca nel mondo post pandemia.
La crisi del consumatore
Secondo il prof. Costabile, quella che stiamo vivendo è una crisi del mercato di consumo di beni e servizi che nasce da un cambiamento radicale delle abitudini del consumatore. Stiamo sperimentando il crollo della produttività del consumatore che, come noto, nella sua esperienza di acquisto o consumo sente la mancanza di quelli che sono i benefici attesi simbolici ed esperienziali sui quali basa buona porzione delle proprie scelte.
L’accelerazione dell’efficientamento di risorse tecnologiche digitali e di logistica e-commerce, che in questo periodo sta mettendo a dura prova le aziende, potrebbe non riuscire a soddisfare a pieno l’esperienza d’acquisto sensoriale sulla quale contiamo offline.
Ma le sfide sono molteplici e bisogna sperimentare facendo in modo di contrastare gli aspetti negativi che il Covid-19 comporta. Ci troviamo di fronte al bisogno reale di creare nuove forme simboliche di esperienza del consumo, di fare qualcosa di concreto verso questo ‘nuovo consumatore’. E questo richiede velocità, flessibilità e soprattutto sicurezza.
La marca che si propone di fare qualcosa di concreto verso i propri customer sarà top of mind rispetto a quella che si sta adoperando a dire?
Va bene fare, ma è giusto che le cose fatte vengano poi dette, affinché capiscano il reale impegno sociale della marca nell’essere vicini alla propria community di clienti, fornitori e dipendenti.
Dire, inoltre, si sta dimostrando un mezzo efficace nell’affiancare, accompagnare il consumatore durante il suo processo di acquisto o consumo, e in alcuni casi, grazie ad esempio ai video-tutorial, per abbattere le barriere esistenti tra specifiche categorie di prodotti e il consumatore (es: colorazione capelli per le donne).
Insomma tra il dire e il fare quello che conta oggi più di tutto è la capacità di reazione, in un contesto che può essere visto anche come un’occasione per reinventarsi.
Reinventarsi a sostegno del nuovo consumatore
Per avere un esempio veloce, flessibile e coraggioso, basta guardare con più attenzione quello che sono stati capaci di fare gli influencer durante il Covid-19. Hanno contribuito a sensibilizzare l’opinione pubblica sul distanziamento fisico, si sono preoccupati di intrattenere il proprio pubblico costretto a rimanere in casa, hanno promosso raccolte fondi. I più proattivi lo hanno fatto anche sperimentando nuovi formati creativi. Questo ha sicuramente contribuito a farli percepire come utili e importanti anche per comunicare aspetti valoriali oltre che caratteristiche di prodotto. Un ruolo nuovo del quale abbiamo parlato in un post precedente.
In definitiva tutti i partecipanti alla tavola rotonda sono stati concordi nell’affermare che Brand e influencer stanno affrontando un inedito processo di apprendimento, alla ricerca di risposte ai nuovi bisogni dei consumatori. Bisogna essere coraggiosi interpreti del momento, e sulla base dei dati cambiare le proprie mosse tattiche, avendo sempre come riferimento il consolidamento del valore della marca.
Per tutti gli altri spunti di riflessione emersi puoi rivedere l’intera puntata.
Scopri se ti sei perso qualche precedente BuzzTalks nella raccolta video.