Nella sesta puntata di BuzzTalks con Giovanni Boccia Artieri, sociologo e professore di Scienze della Comunicazione presso l’Università degli Studi di Urbino Carlo Bo, abbiamo avuto l’occasione di approfondire un argomento attualmente molto discusso ovvero l’approccio di aziende e persone all’isolamento forzato.
La rete come ponte verso la socialità
In questo periodo in cui le persone sono costrette a stare a casa, l’isolamento è fisico ma non sociale. Infatti gli utenti cercano sempre più connessioni con gli altri utilizzando i diversi mezzi messi a disposizione della rete. Tool come Zoom o le videochiamate su Facebook e Whatsapp hanno visto un’impennata del loro utilizzo.
Inoltre le diverse generazioni si sono ritrovate a condividere le stesse abitudini e gli stessi approcci alle pratiche digitali, cosa impensabile fino a qualche settimana fa. Infatti persone che prima ritenevano rischioso inserire i propri dati di carte di credito su internet, ora utilizzano servizi di food delivery o fanno acquisti a distanza senza batter ciglio.
Quali saranno le conseguenze sulle nuove abitudini lavorative una volta finita l’emergenza?
Per rispondere a questa domanda bisogna tener conto di diversi fattori quali tempo, abitudini cognitive e attitudine al cambiamento. Il fattore temporale inciderà molto in quanto farà sedimentare o meno nella nostra mente la nuova routine lavorativa. Se per assurdo fra una settimana si tornasse alla normalità le nostre abitudini cognitive sarebbero ancora troppo legate al passato per un cambiamento radicale. Al contrario se l’emergenza dovesse perdurare probabilmente riusciremo ad acquisire nuove abitudini, mediate dagli strumenti digitali. Questo vale per le persone, per le aziende e per le istituzioni scolastiche che per la prima volta hanno utilizzato lo strumento della didattica a distanza.
Qui il video della puntata per approfondire tutti gli spunti di riflessione emersi.
Per non perderti i prossimi appuntamenti consulta il calendario.