#BuzzCustomer: Intervista a Simonluca Scravaglieri di Ceres

Il passaparola è la forma di comunicazione commerciale più antica. Eppure, con lo sviluppo delle nuove tecnologie di comunicazione, il word of mouth è diventato anche la forma di comunicazione più attuale e potente. In Buzzoole siamo convinti che il passaparola sia una leva fondamentale nelle strategie web dei nostri clienti e che influisca in diverse modalità sulla generazione della brand awareness, della fedeltà di marca e sull’incremento delle vendite. Ecco perché abbiamo intervistato i nostri migliori clienti per spiegare attraverso le loro parole come, attraverso l’utilizzo di Buzzoole, il passaparola abbia contribuito al raggiungimento dei loro obiettivi di business.
Di seguito, la testimonianza di Simonluca Scravaglieri, Brand Manager @ Royal Unibrew, azienda che produce e commercializza il marchio Ceres: non soltanto una birra, ma un vero e proprio mito.

Ciao Simonluca. In primo luogo, ti ringraziamo per aver accettato di partecipare al nostro ciclo di interviste dedicate ai nostri clienti. In secondo luogo, complimenti davvero: la vostra strategia digital non soltanto costituisce un esempio di successo ma è anche oggetto di studio in molte community di addetti ai settori.

Vorremmo iniziare questa intervista con una domanda di rito, con cui ormai siamo soliti aprire le nostre interviste.  Quali sono le ragioni per cui hai deciso di pianificare una campagna con Buzzoole?

Abbiamo una strategia digital molto orientata sull’instant marketing, volta a far parlare la community con il brand piuttosto che il brand alla community. La prima campagna, lanciata con il post sull’assoluzione di Berlusconi, voleva andare proprio in questa direzione: sfruttare una piattaforma composta da persone vere che parlassero in modo autentico di una creatività di Ceres. I risultati sono stati eccezionali.

Pensi che le attività abbiano raggiunto gli obiettivi prefissati?

Hanno in realtà superato le nostre aspettative. La grande forza di Buzzoole è stata quella di esportare la creatività su Canali digitali su cui non eravamo o non siamo tuttora presenti.
Penso a Twitter: ai tempi della prima campagna non avevamo ancora un account, e, nonostante questo, la grande parte delle condivisioni è stata veicolata dai cinguettii piuttosto che dai post di Facebook.

Avete già pianificato con noi 9 campagne, cosa vi ha spinto a valutare un investimento continuativo con noi?

La capacità della piattaforma di ampliare il buzz lasciando lo story telling dell’iniziativa alla community. E’ uno strumento molto diverso (sia come modalità d’utilizzo sia come risultati) dai canali classici di influencer “marchetta”. In più, la possibilità di avere un monitoraggio costante dei materiali prodotti e degli avanzamenti di reach sono stati punti fondamentali per la nostra scelta di Buzzoole come partner per le nostre principali campagne.

Adottate uno stile di comunicazione deciso, ironico e spesso dissacrante poiché riuscite a prendere in giro aspetti della realtà italiana ma inserendo sempre un riferimento al vostro prodotto. Una strategia basata su branded content ed instant markerting: in che modo Buzzoole è riuscita ad aggiungere valore alla vostra strategia di marketing?

Il valore aggiunto sta nella capacità della piattaforma di raggiungere influencer in grado di diventare story tellers autentici per il Brand. Noi mettiamo i vari capitoli della storia che poi da Buzzoole viene raccontata alla community, lasciando comunque l’interpretazione agli utenti.
Non ci sono imposizioni creative ma solamente un dialogo aperto con i social network e i loro utilizzatori, noi con il nostro TOV, gli utenti con il loro.

Investite davvero tanto nelle attività di content marketing. Come ne valutate l’efficacia delle azioni? Quali indicatori utilizzate per sapere che vi state muovendo nella giusta direzione?

Investiamo del tempo. Ma nel caso dell’instant marketing il tempo a disposizione è davvero poco. Pertanto investiamo il giusto quantitativo di tempo nel modo migliore possibile. Al momento non è più solo il page engagement il KPI da monitorare ma diamo molto risalto ai risultati di interaction. La community e non solo i likers della pagina. Parliamo a tutti, parlando di tutto, parlando di Ceres.

Come decidete gli argomenti/gli eventi per i quali vale la pena, secondo voi, “cavalcare” l’onda? Come riuscite a riconoscere, di volta in volta, quella linea sottile che separa un’idea geniale da un “epic fail”?

L’argomento si sceglie sulla base delle mentions sui social e del livello di sofisticazione che la community, che è molto più veloce di noi, dà alle discussioni sul topic. Il fail lo eviti nel momento in cui usi il giusto TOV sul giusto social network inserendo nel modo giusto una comunicazione di prodotto. Non c’è scienza e non è un terno al lotto, è semplice consapevolezza del nostro tono di voce e di quello che Ceres può e non può dire, dipendentemente dall’audience a cui parla.

Domanda per i più curiosi: di quante persone si compone il vostro team di digital marketing?

Siamo uno splendido team di Marketing che fa anche digital. Siamo in totale 3 persone in Ceres a cui si aggiugono i SMM de la muerte che lavorano in BCube, la nostra agenzia di comunicazione, dove nascono anche le creatività per i post.

Cosa ti ha sorpreso di più nel lavorare con noi? Consiglieresti Buzzoole ad un altro brand e/o agenzia che voglia approcciare al mondo del social media marketing?

Tre elementi essenziali di Buzzoole la rendono un ottimo strumento per qualunque azienda che voglia lanciare delle campagne social che abbiano un approccio Bottom-Up:

1. La velocità di interazione con gli account per la progettazione della campagna.
Fondamentale sia che la prospettiva finale sia l’instant marketing, sia che sia una campagna a lungo spettro. Il tempo minimo di attivazione di uno strumento così forte è fondamentale.

2. La competenza di chi lavora sullo strumento, che fa di Buzzoole non solo una piattaforma di buzz online ma anche uno strumento consulenziale a più livelli, dal livello di investimento per creatività al target geo di sponsorizzazione.

3. La semplicità di utilizzo e di recupero di informazioni e di dati necessari per le campagne successive.

Simonluca Scravaglieri

Scarica qui la case study di Ceres, con i dettagli della campagna e i risultati ottenuti.
E voi che ne pensate? Qual è la vostra opinione sull’instant marketing? Ditecelo con un commento.

Related Post