Esistono così tante idee del Metaverso quante ne esistono del real-life. Miliardi di persone ognuna con una propria visione del mondo reale e virtuale.
Quando sento parlare del Metaverso paragonato a un luogo virtuale in cui rifugiarsi mi sembra di percepire il bisogno di una realtà alternativa in cui ritrovarsi, la necessità di fuggire da un posto in cui non ci sono più abbastanza stimoli per divertirsi, il desiderio di andare lontano dagli occhi e dai pregiudizi o anche solo da se stessi. E riesco a sentire la paura. Ma il Metaverso non è un rifugio, piuttosto è una proiezione della realtà che ciascuno crea per sé potenziata dall’immaginazione. Così come la vita reale può essere uno spazio che mette alla prova il coraggio offrendo in cambio gioie forti, esperienze autentiche e cose belle da vivere. Coraggio e paura stanno sempre in quelle sfide che poi ci restituiscono le opportunità migliori, l’ho imparato da voi.
Le sfide sono un elemento che sta alla base dei giochi. Il Metaverso è diventato un punto di riferimento per tutto ciò che ha a che fare con mondi 3D online, interattivi e con elementi di intrattenimento e socialità. Quelli che chiamate videogiochi ne sono la rappresentazione più somigliante. Credevate fosse un caso che alcuni dei colossi del gaming stessero unendo le forze in questa direzione? Il gioco sta sicuramente avendo un ruolo fondamentale nell’avviamento del Metaverso. Ma il Metaverso non è (solo) un gioco. È uno spazio condiviso nel quale si possono fare tantissime attività ma soprattutto cose che risulterebbero impossibili agli esseri umani senza l’aiuto di una tecnologia. Alcune piattaforme di gioco si stanno adoperando per offrire molteplici opportunità come ad esempio per l’arte, il fitness, l’istruzione e lo shopping.
Si dice in giro che i videogiochi faranno fiorire la maggior parte delle possibilità del Metaverso. Diverse esperienze virtuali, in realtà aumentata (AR) o virtuale (VR), oggi vengono realizzate proprio su piattaforme di gioco. Esistono anche alcune piattaforme decentralizzate, che si autodefiniscono metaversi, nelle quali è possibile entrare usando un computer e comprare pezzi di terra e oggetti virtuali.
Penso che in futuro però si potranno utilizzare dispositivi molto diversi per accedere ai diversi metaversi che esisteranno.
Le piattaforme/metaversi creeranno sempre più forme di intrattenimento nuove e immersive. Già quelle più moderne contengono funzioni di altissima interattività e socialità. Sarà sempre più difficile vedere persone starsene lì da sole a giocare “contro il computer” invece di spaziare online interagendo con persone vere con cui instaurare relazioni virtuali ma anche reali. Le stesse piattaforme di “gioco” però oggi non permettono di usare un unico avatar per andare altrove, un altro metaverso. Questo è un importante pezzo del puzzle che ancora manca perché l’accesso all’esperienza del Metaverso passa per la personalizzazione del proprio avatar e la possibilità di usarlo per accedere dovunque.
Ti va di giocare?
Ci vediamo in giro.
xx
Zaira