La generazione z non è facilmente inquadrabile e così abbiamo deciso di dedicarle una ricerca approfondita realizzata su un campione di 2.000 ragazzi tra i 18-24 anni, rappresentativo della popolazione italiana per sesso, età, area geografica ed ampiezza dei centri abitati. Nei nostri precedenti articoli abbiamo iniziato a sviscerare i tanti aspetti emersi e questa volta poniamo l’attenzione sui punti di contatto più importanti nel processo di acquisto.
Innanzitutto, va ricordato che il 67% del campione dichiara di affidarsi agli influencer per i propri acquisti. Questo sottoinsieme di giovani come si informa prima di comprare un bene o un servizio? Quattro sono i gruppi di touchpoint indagati:
- i touchpoint dai propri pari: in particolare le recensioni su Amazon e i consigli di amici, familiari, colleghi sono considerati da oltre il 71% dei giovani, ma anche le foto e i video realizzati direttamente dai consumatori sono apprezzati;
- gli influencer, in qualità di esperti di prodotto o di blogger, sono citati come fonte informativa dal 66% delle persone (più nove punti rispetto alla totalità della generazione z);
- i touchpoint del brand: non molto distanti dal precedente gruppo, si posizionano gli owned media della marca. Il sito web ufficiale è ancora una fonte molto utilizzata, così come il punto vendita e le pagine social. Un’informazione molto utile per chi pensa, erroneamente, che i giovani siano attenti solo alle esperienze digitali;
- la pubblicità attraverso i mass media costituisce il gruppo di touchpoint meno utilizzati, anche se quella televisiva viene considerata dal 60% dei giovani.
Emerge quindi una molteplicità di fonti e dunque un’indicazione preziosa per i brand impegnati nella costruzione di piani di marketing multicanale.
Per approfondire gli altri aspetti della ricerca “Influencer e Gen Z” scarica gratuitamente il nostro white paper.
ph: Silviu Beniamin Tofan | Unsplash