7 motivi per un approccio all’Influencer Marketing “Always-On”

Secondo un recente studio di ANA il 75% dei marketer sta attivando campagne di Influencer Marketing e la maggior parte di essi ha intenzione di aumentare il budget a ciò dedicato nei prossimi 12 mesi. E’ il segno che il settore sta andando incontro ad un cambiamento e che i marketer hanno iniziato a passare dalla fase di test a quella di implementazione dell’influencer marketing come elemento cruciale del marketing mix. Due le ragioni che si possono individuare: i marketer si ritengono soddisfatti dalle performance delle loro campagne (54%) e pensano che lavorare con i Creator della rete sia efficace. Una volta che i brand hanno scelto il partner per le attività di Influencer Marketing e i Creator da coinvolgere, gradualmente sentono l’esigenza di andare verso collaborazioni di lungo termine, che gli permettano di evolvere le proprie storie e costruire relazioni più profonde con i Creator e il loro pubblico.

Gli smartphone e i dispositivi mobili ci hanno portati in un mondo “always-on”: i social media sono always on, i consumatori sono always on e di conseguenza anche i brand. Detto ciò, il concetto di “always on” diventa particolarmente rilevante quando si considerano settori verticali che sono influenzati dalla stagionalità o da eventi che, cadendo in specifici momenti dell’anno, offrono opportunità di visibilità. Basti pensare ai settori del fashion, del beauty e food/beverage.

Già ora si nota che i brand iniziano a prepararsi per la stagione dei festival e dei matrimoni, quella delle scampagnate e dei BBQ, le vacanze estive, la preparazione per la spiaggia, i Mondiali di Calcio e in men che non si dica…il ritorno a scuola e la fashion week!
Identificando e agganciandosi ai momenti culturali chiave, in maniera organizzata, le aziende sono in grado di parlare dei propri marchi in maniera naturale e non forzata. Sono anche in grado di gestire la sovraesposizione coinvolgendo una moltitudine di influencer delle fasce micro e media, che possono raccontare una storia in maniera autentica, all’interno di un piano editoriale di lungo periodo.

Non sei convinto? Ecco gli altri motivi per i quali vale la pena considerare un approccio “always-on” all’influencer marketing:

Fiducia
L’Influencer Marketing si fonda sulla fiducia reciproca: i brand hanno bisogno di fidarsi dei Creator che producendo contenuti riescono a coinvolgere un pubblico che, di conseguenza, sarà portato a fidarsi del brand.
Un approccio always-on consente ai marketers di costruire una relazione di fiducia più profonda con gli influencer che, col tempo, sarà percepita anche dalle loro audience. La fiducia ha bisogno di tempo, ma una volta ottenuta porterà un immenso valore.

Autenticità
I Creator amano essere coinvolti in campagne di lungo periodo perché possono imparare a conoscere il brand e i suoi prodotti, e ciò si rifletterà nei contenuti che produrranno. Più informazioni avranno sul brand e maggiori saranno le sfumature dei contenuti pubblicati.
Al contrario campagne “mordi e fuggi”, pur legittime, possono offrire una relazione solo superficiale col brand, col rischio che ciò venga percepito dall’audience.

Coinvolgimento più profondo
Un contenuto autentico è in grado di produrre un maggiore coinvolgimento, in particolare nel momento in cui i feed dei social media traboccano di notizie e di post sponsorizzati. Le persone cercano storie in grado di emergere dal rumore di fondo e con le quali interagire, altrimenti non si fanno problemi a passare velocemente al post successivo.

Costanza
Sviluppando un piano di contenuti, i brand mirano a plasmare una narrazione costante e un tono di voce che può fluire su diversi canali.
Un contenuto una tantum può rischiare di perdersi nel feed di Instagram, mentre post multipli nel tempo possono consolidare la narrazione ed aumentare l’awareness. Inoltre i Creator possono usare i feedback dati dai loro clienti e tenerne conto per storie e post futuri.

Protezione del brand
Tutti ricordano cosa successe l’anno scorso a seguito dell’accusa di razzismo per PewDiePie. Gli inserzionisti hanno ragione di essere sensibili rispetto a queste tematiche e a volere un certo grado di controllo sui contenuti che chiedono ai loro Creator. Spesso questo è la chiave per comunicare i valori del brand ed evitare errori che potrebbero trasformarsi in un boomerang.
Le piattaforme tecnologiche come Buzzoole già abilitano i marketer a scegliere i Creator col più alto grado di affinità con un brand e a controllare ogni singolo contenuto prodotto prima che vada online. Sebbene sia difficile influire sul comportamento dei Creator, le campagne always-on migliorano la protezione del brand in quanto il lungo periodo permette lo sviluppo di una relazione armonica tra le parti.

Migliore pianificazione
Che tu sia un brand del settore beauty o del largo consumo, le campagne always-on ti permetteranno di attivare touch point multipli nel corso dell’anno. Potrai chiedere al Creator di produrre e diffondere contenuti su diversi prodotti, in momenti differenti. Ad esempio se sei un brand della moda, potresti fare una campagna su diversi prodotti in diverse stagioni, avvalendosi dello stesso Creator. La produzione di contenuti avrà un picco prima di una vendita lampo, Black Friday o Cyber Monday, stimolando, tra il pubblico e i clienti, l’idea che seguendo un certo Creator si riuscirà a rimanere sempre informati sulle migliori offerte del brand.

Scala
Con un approccio always-on all’influencer marketing e ai contenuti dei Creator, i brand garantiranno ai follower i contenuti che potrebbero aspettarsi, ma non tutti in un unico posto. Possono anche assicurarsi che idee creative multiple vengano utilizzate da un’ampia gamma di influencer, permettendo un approccio cross brand e contenuti utilizzabili in molteplici canali di marketing.

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