I 3 errori da evitare nella scelta dell’influencer

La scelta dei creator è una fase molto delicata del processo di Influencer Marketing, ma spesso viene affrontata in maniera molto artigianale. Troppe aziende e agenzie scelgono di trascorrere intere giornate usando i motori di ricerca interni dei social media per provare a far emergere gli influencer desiderati. Si tratta non solo di un’attività time consuming, ma anche poco efficace perché la scrematura dei profili verrà fatta osservando le metriche pubbliche, come i follower, i like e i commenti. 

Oggi i marketer che vogliono fare un salto di qualità devono necessariamente dotarsi di un tool progettato per velocizzare e ottimizzare lo scouting. Tra questi c’è Buzzoole Discovery che, grazie ad un sofisticato algoritmo di Intelligenza Artificiale, a sistemi di fraud detection e ad una tecnologia data-driven che analizza dati reali di insight, permette di individuare correttamente gli influencer più adatti alle proprie esigenze.

Al di là del tool utilizzato, i criteri per avviare una ricerca possono essere molteplici. I tre più fuorvianti per partire sono il canale, il numero di follower,  l’engagement rate.

Scegliere influencer in base al canale

Partire da un canale specifico quando si vuole fare un’attività di Influencer Marketing vuol dire iniziare col piede sbagliato. Ad esempio, in questi giorni, è facile sentire marketer che non vedono l’ora di fare azioni su TikTok perché è l’app del momento. Inseguire l’ultima moda social non è mai saggio, soprattutto se lo si fa senza riflettere sulla coerenza del canale con i messaggi che si vogliono trasmettere e con l’audience che si vuole intercettare. 

Scegliere influencer in base al numero di follower

Scegliere gli influencer in base al numero di follower risponde alla vecchia logica di selezionare persone con il seguito maggiore nell’illusoria speranza che i messaggi raggiungano realmente tutto o buona parte di quel pubblico. In realtà, è ormai chiaro che gli algoritmi che regolano la distribuzione dei contenuti possono penalizzare pesantemente proprio chi ha “follower base” estese. Meglio sarebbe affidarsi a metriche più solide come l’engagement per post (media delle interazioni stimolate per contenuto prodotto) o la reach, che esprime il numero delle persone effettivamente raggiunte dai messaggi prodotti dall’influencer (dato non sempre disponibile nei tool gratuiti). 

Scegliere influencer in base all’Engagement Rate

Engagement Rate è molto utilizzato perché è sempre stato esposto negli strumenti gratuiti in virtù della sua semplicità di calcolo (è il rapporto tra due metriche pubbliche, le interazioni e numero di follower di un profilo). Però presenta diversi limiti. Il primo è che si tratta di un confronto tra un valore attuale (le interazioni medie degli ultimi post) e un valore storico (i follower accumulati nel tempo). A ciò si aggiunga che oggi le interazioni e i follower possono essere oggetto di attività fraudolente. Quindi il grande rischio è di scegliere influencer che non hanno una attuale ed effettiva capacità di coinvolgere il proprio pubblico. 

Questi sono alcuni degli errori nei quali si può incappare all’atto della scelta degli influencer più adatti per le proprie campagne di Influencer Marketing. Se volete consigli su come scegliere il creator giusto scaricate gratuitamente il nostro white paper.

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