Una delle esternazioni classiche che leggo nei post e commenti al Bar di Facebook è questa: “Ottima la creatività di Ceres sulla pagina Facebook, ma quante birre riesce a vendere attraverso questi fantasiosi messaggi?”. Spesso e volentieri il fine analista di turno afferma che, in base ai dati in suo possesso, o attraverso la sua esperienza, neppure una birra è stata venduta. Solo like e condivisioni, un mucchio di interazioni, fuffa e nessuna birra acquistata.
I like non vendono le birre, è verissimo, ma converrete che i like sono un segnale di apprezzamento, così come lo sono le condivisioni e, spesso, anche i commenti. L’enorme quantità di interazioni ai singoli post del noto birrificio sono il risultato di un’enorme quantità di pubblico raggiunto. Sappiamo benissimo che l’attenzione, da sola, non fa vendere nulla. Anzi in alcuni casi è deleteria; ad esempio quando, per ottenerla, sacrifichiamo la nostra reputazione in suo favore.
Riassumiamo. I like e le condivisioni non servono a vendere, l’attenzione generata non serve a vendere. Vi stupirò dicendovi che potrei essere quasi d’accordo in linea di principio, tuttavia c’è un terzo fattore che interviene, e questo sì che SERVE A VENDERE! Attraverso i contenuti condivisi dagli illuminati gestori della pagina vengono passati valori, passioni e motivazioni. Viene spesso inviato un messaggio chiaro di posizionamento del Brand, ovvero di un’azienda che non si nasconde, che non teme la concorrenza, che vuole clienti esattamente come lei, coraggiosi, leali e onesti. Non cavalca le mode passeggere, perché la fiducia e la passione non sono la moda dell’estate, ma ideali che li accompagneranno per sempre.
Questa settimana Ceres, in occasione della scomparsa di Paolo Villaggio, ha postato un’immagine che riportava la scritta “oggi, familiare di Peroni gelata per tutti”. Da questa immagine si può apprezzare che l’azienda non teme il confronto e la concorrenza, dichiara la sua superiorità a tutti quelli che pensano che vendere sia la cosa più importante a costo di non dare spazio ai concorrenti. Dice che è il legame tra le persone il vero valore che esprime una birra, qualsiasi birra, soprattutto Peroni. Ma afferma con sicurezza che Ceres c’è, è accanto alle persone vere, quelle che sanno apprezzare i principi dell’amicizia, del rispetto e dell’appartenenza. Nel cervello di chi approva questo messaggio entra e sedimenta un concetto che dichiara: Ceres è come me, vive dei miei stessi principi.
Ora, per alcuni marketer, Ceres dovrebbe creare landing page in cui attrarre clienti con offerte 3X2, oppure campagne di marketing su cui misurare qualsiasi vendita ottenuta. Io sono di tutt’altra idea. Ceres non si acquista perché è in offerta, Ceres si acquista perché è unica e lo dico io che sono astemio. Lasciamo ai piazzisti la pubblicità che converte subito e procura fatturato; applaudiamo Ceres per la sottile ed efficace impostazione di posizionamento.
E se proprio Ceres non vi piace, potrete rifarvi con una familiare di Peroni gelata!