Professione influencer, il lavoro del nuovo millennio

Una vita condivisa sui social, nel bene e nel male, tra sponsorizzazioni e momenti di pura quotidianità. Essere un influencer non è solo un hobby ma un vero e proprio lavoro. Per la nostra rubrica “Ask the Creator” abbiamo ospitato Lino Garbellini, giornalista, insegnante e blogger che ha scritto un libro al riguardo, “Professione influencer”, raccontando i capisaldi del mondo dei creator e raccogliendo interviste di influencer e esperti del settore tra i quali il nostro Ceo Fabrizio Perrone.

Se siete appassionati al fenomeno dell’Influencer Marketing, se sognate un viaggio alle Maldive per sponsorizzare un nuovo Resort o più semplicemente se volete approfondire questo panorama sempre più articolato, vi suggeriamo di leggere il libro di Lino Garbellini che abbiamo intervistato per l’occasione.

Com’è nata l’idea di scrivere “Professione influencer”?

Quando faccio lezione le domande sul mondo degli influencer sono sempre tante, c’è un interesse molto alto sull’argomento, quanto mai attuale, ma in compenso le conoscenze sono molto vaghe e confuse. Spesso si associa il fenomeno solo a Chiara Ferragni, senza capire che quella dei creatori di contenuti è una modalità di comunicazione e marketing fatta di un variegato universo. Il libro vuol far capire come lavorano i content creator sul Web, per diventare come loro o per applicare queste modalità di comunicazione a se stessi o alla propria azienda, ma svela anche i segreti per lavorare in maniera efficace con i protagonisti di Internet e trarre il meglio per il proprio brand e la sua reputazione on-line. L’influencer marketing è un mondo in divenire, un modo di collaborare che continua a modificarsi per forme e canali, ma strutturato ormai in quanto a modalità d’espressione e strumenti di lavoro. Con Professione Influencer ho cercato d’essere il più possibile neutro nell’esporre il fenomeno, evidenziando i pro ed i contro, vantaggi e svantaggi e la mia esperienza al riguardo. Ho inserito il trend in un contesto più ampio che riguarda la comunicazione digitale e l’attuale diffusione dei media, è un libro che spiega i cambiamenti della nostra società con il digitale.

Consigli pratici che daresti a chi sogna di diventare la nuova Ferragni?

Credo che Chiara Ferragni sia un caso particolare, molto legato al periodo in cui lei ha iniziato la sua carriera su Internet e quindi allo sviluppo del digitale, un periodo in cui prima i blog e poi i social media hanno avuto un forte impatto sulla società e sul business cambiandola radicalmente, eventi poco ripetibili. Sarebbe come insegnare a giocare a calcio ad un ragazzino pensando che possa diventare il nuovo Ronaldo o Messi entrambi fenomeni legati a circostanze particolari e doti personali poco ripetibili pur seguendo un perfetto percorso di formazione. Possiamo provare a dare cinque consigli base (di cui parlo nel libro, assieme ad altri suggerimenti mirati) per chi vuole diventare influencer e avere successo, prendendo spunto dalla tenacia, abilità e dalla capacità di cambiare ed evolvere il proprio business in base alle nuove esigenze che ha avuto la Ferragni:

  • innanzitutto è necessario scegliere un argomento di cui si è appassionati e di cui si ha una profonda conoscenza, questo si riflette sulla modalità dello storytelling e di conseguenza sull’efficacia del messaggio;
  • scegliente un social adatto al tipo d’argomento e messaggio;
  • sappiate che non è un “lavoro per pigri” come dico nel libro, è un mondo in apparenza divertente, ma ci vuole professionalità per emergere;
  • non contano solo i follower, ma anche la qualità del racconto e dei post;
  • “siate voi stessi”, non scimmiottate lo stile di altri, questo vi permetterà d’avere una personalità sul Web, aspetto fondamentale per distinguersi dalla massa.

Qual è stata l’evoluzione che ha caratterizzato maggiormente l’Influencer Marketing negli ultimi anni?

Guadagnano sempre più terreno i “micro influencer” perché ritenuti quelli con la possibilità più alta di coinvolgimento, si rivolgono ad un pubblico altamente interessato, non eccessivo in termini di numeri, ma appassionato e desideroso d’interagire con una modalità che potremmo definire “pochi, ma buoni”, anzi in verità “buonissimi”. Da parte loro gli influencer hanno sempre più l’esigenza di tutelare e coccolare la propria audience a costo di personalizzare eccessivamente o stravolgere il messaggio delle aziende.  Quello dei micro è uno dei temi principali del libro dove analizzo la definizione di questa “categoria”, ma anche la redditività ed importanza per le aziende, partendo da dati e case.

Qual è secondo te il futuro dell’Influencer Marketing?  

Machine learning e intelligenza artificiale, ovvero la capacità d’apprendere dei software e quella di comportarsi come gli umani, stanno condizionando e lo faranno sempre di più in futuro, questa modalità di comunicazione. Si parla sempre più di progetti condizionati dai dati o quantomeno pesantemente supportati da questi, quindi vedo sempre presente più il Data Driven Influencer, ovvero scelte e strategie Web, social e con content creator dettate da algoritmi.

Credits foto cover: Cristina Taricco.

Bio

Lino Garbellini è laureato in filosofia, giornalista, insegnante (nuovi media) e autore. Racconta la tecnologia da oltre 15 anni, negli articoli su quotidiani, riviste e sul suo blog ( LinoKnows.it), ma anche nei suoi libri (Professione Influencer, Tecniche Nuove, 2018, Scrivere per i Blog, Le Monnier, 2015 e Twitter per la Tua Vita e il Tuo Business, Edizioni Fag, 2013) e ai corsi di formazione (www.closetoyou.it). La passione per le auto e per lo sport lo hanno portato a scrivere anche di questi argomenti, segue dall’inizio il mondo dei social media ed è molto attivo su questi strumenti, in particolare Twitter (@lgarbell) e Instagram (instagram.com/lgarbell).

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