Blog, LinkedIn Pulse e Facebook Note: quale scegliere?

Il blog, termine che deriva dalla contrazione di web-log, ovvero “diario in rete”, ha all’attivo parecchi anni di vita come strumento editoriale digitale. Fu ideato nel 1997 in America ed è diventato, negli anni, lo strumento principale per la divulgazione di contenuti strutturati sia che lo si utilizzi a livello personale che aziendale. Il blog è uno strumento di comunicazione che fa capo, generalmente, ad una singola persona o azienda.

Il blog, hostato su un server di proprietà o a noleggio, è, da sempre, croce e delizia di chi ha il compito di tenerlo aggiornato graficamente e a livello software. Chi non ha mai avuto problemi derivanti da tentativi di hacking grafici e di codice, alzi la mano.

Con la nascita dei social network e con la loro larghissima diffusione, i blog hanno perso molto del loro fascino agli occhi del pubblico, che preferisce la comodità di postare i contenuti direttamente nelle piattaforme sociali. Queste ultime permettono di trovare direttamente i destinatari a cui comunicare, senza le grane che derivano dalla conoscenze tecniche e di gestione del proprio diario digitale.

Queste piattaforme di conversazioni sociali hanno introdotto, di recente, la possibilità di avere un “Blog” al loro interno. In realtà, non si tratta di un blog vero e proprio. Proviamo a capire il perché.

Facebook Note e LinkedIn Pulse sono strumenti con cui realizzare contenuti più articolati.
È possibile organizzare il layout grafico del testo e aggiungere immagini e link. Consentono di avere una pagina dedicata, anche se difficilmente raggiungibile, che aggrega tutti i contenuti in base all’argomento di cui trattano, e la possibilità di condividerla dentro e fuori la piattaforma.

LinkedIn Pulse, pro e contro

LinkedIn Pulse, a mio avviso, è un’ottima alternativa al blog tradizionale di proprietà. Ha alcune caratteristiche che lo rendono unico, quali la capacità di indicizzarsi sul motore di ricerca, la collocazione all’interno di un social network in cui sono apprezzati gli argomenti tecnici e di settore, la possibilità di inviare notifiche alle persone collegate e ai follower e, non ultimo, il fatto di apparire nel profilo. Il profilo è lo strumento basilare per essere valutati e infine contattati.
Ha gruppi di settore in cui può essere condiviso e ha il pubblico della piattaforma Pulse, molto utilizzata da utenti che ricercano notizie professionali. I singoli post possono essere condivisi su social network esterni, come Twitter e Facebook.

Accedere ai post del blog è complesso e richiede una conoscenza della piattaforma da parte di chi vuole leggere i vecchi articoli. LinkedIn è uno strumento professionale. Non sono adatti per questo social argomenti leggeri, di gossip e poco professionali.

Facebook Note, pro e contro

Al contrario di LinkedIn in questa piattaforma si ottiene il massimo con argomenti popolari e non necessariamente professionali. Ricette di cucina, viaggi e recensioni di film/dischi trovano il pubblico giusto che apprezza. Lo strumento Note è poco versatile come blog. Non ha pulsanti di condivisione verso l’esterno della piattaforma (a cui si può sopperire con Hootsuite o Buffer) e non permette di notificare la pubblicazione del post agli amici e seguaci. L’unico motivo per utilizzarlo è la possibilità di fare articoli ben strutturati con foto e graficamente impostati. L’utente potrà dare spazio nella propria bacheca ai vecchi post attraverso la gestione della sidebar.

Non lo vedo in grado di fare concorrenza al blog come hanno affermato alcuni, almeno non in questa fase e con queste caratteristiche.

Blog tradizionale, pro e contro

Il blog, realizzato su un dominio di proprietà, ha tanti pro e tanti contro. Elementi a sfavore sono che necessita di un investimento in denaro (anche se di modesta entità), ha bisogno di un tempo abbastanza lungo per la gestione e richiede autoformazione per la manutenzione. A suo favore, ha la capacità di diventare il centro della comunicazione personale e aziendale, perché i contenuti del blog possono essere distribuiti su quasi tutte le piattaforme di conversazione online e si indicizza bene sui motori di ricerca. Lo si può utilizzare per qualsiasi tipologia di contenuto, dai video, agli ebook, alle foto, ai testi.

La caratteristica che rende il blog unico e inimitabile è la possibilità di dare una conformazione grafica molto personale. Lo si può utilizzare per generare lead, vendere pubblicità e prodotti.
Il blog ha il nostro nome o il nome dell’azienda ed è lo strumento principale del branding sia personale che di prodotti e marche. Risulta meno efficace man mano che le persone utilizzano
i social network per comunicare e vivere la loro vita digitale. Chi è all’interno della piattaforma tende a non uscirne e il blog andrebbe configurato per ottenere il massimo da qualsiasi schermo venga visualizzato ed utilizzato.

Conclusioni

Questi nuovi strumenti interni ai social network hanno caratteristiche interessanti e possono diventare molto comodi e preziosi per chi non ha tempo e voglia di investire energie su un proprio blog, ma allo stato attuale delle cose, non sono ancora degni sostituti del blog di proprietà.

Non posso prevedere il futuro di questi strumenti, ma di una cosa sono certo: i nostri contenuti sono la nostra immagine. Se anche un giorno il blog personale non dovesse più avere efficacia, troveremo il modo di adattarci a qualsiasi piattaforma in funzione dei contenuti che decidiamo di postare e condividere.

Skande

Riccardo Scandellari is one of the leading Italian experts in the field of marketing and social media strategy development. He has been dealing with technologies and communication techniques since 1998. Journalist, teacher and author of "Fai di te stesso un brand" and "Net Branding". Founder of the agency 'NetPropaganda Srl'. Contact Riccardo for advice about improving your personal branding or online reputation at @skande

2 comments

  1. Condivido le conclusioni, è divertente anche creare e mantenere il proprio blog. Se proprio dovessi scegliere un social blog preferirei Medium.

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