I 6 trend dell’Influencer Marketing per il 2018

Quando parliamo di influencer marketing oggi intendiamo qualcosa di molto lontano dai post sponsorizzati pubblicati su blog di scarsa qualità che si vedevano in giro qualche anno fa.

L’Influencer Marketing è uno strumento estremamente potente, ma prevede l’utilizzo della tecnologia e una fase di progettazione dettagliata.

Secondo una ricerca di Bloglovin’, il 67% delle agenzie di marketing e degli esperti del settore intervistati, sostiene che le iniziative di influencer marketing permettano loro di entrare in contatto con audience targettizzate. Invece di propinare prodotti e servizi a persone che potrebbero essere interessate, attraverso l’influencer marketing è possibile rivolgersi ad audience profilate potenzialmente in target con il proprio brand. Ciò rende questa strategia di marketing più efficace in termini di investimento e risultati.

Visto che ormai l’influencer marketing è al centro delle discussioni dei marketer a livello globale, viene spontaneo chiedersi: quali saranno le tendenze del settore di quest’anno appena iniziato?

In questo articolo condivido quelli che secondo Buzzoole saranno i 6 trend dell’influencer marketing nel 2018 e ti spiego come applicarli alla tua strategia.

1. Più attenzione alla qualità dei contenuti

Non sei il solo a cercare di evitare i banner molesti quando navighi su internet. Negli USA, quasi la metà della popolazione adulta sostiene di utilizzare sistemi di ad blocking e di preferire servizi a pagamento privi di pubblicità, come ad esempio Netflix.

Questo accade perché gli utenti non amano essere interrotti da contenuti non autentici e dal sapore di forzatura durante le loro attività sul web.

Una tipologia di contenuto organico che funziona molto bene è il video. Facebook da ormai qualche anno, punta molto su questi contenuti e sebbene stia lavorando a un aggiornamento del proprio algoritmo che apparentemente darà meno visibilità ai post brandizzati, non vi è alcuna ragione di credere che i contenuti video organici di qualità subiranno un declino.

I video sono infatti la tipologia di contenuto in grado di influenzare maggiormente gli utenti sui social media e sono due volte più efficaci nel guidare le conversioni rispetto ai contenuti testuali.

Diventa sempre più forte. Il versatile mondo del video marketing ha visto una ENORME evoluzione negli ultimi anni. Molti esperti sono convinti che rappresenterà il futuro del content marketing in generale. – Sofi Shvets (@Sofi_Shvets, Ex dipendente Google, attualmente Co-Founder e CMO di Letshenance.io).

Brand e content creator possono entrambi trarre vantaggio dal successo dei video per migliorare la loro comunicazione. Invece di produrre asset a scopo esclusivamente promozionale, entrambi possono lavorare insieme per creare contenuti originali, unici, che non siano penalizzati da algoritmi social di tipo qualitativo.

Noi di Buzzoole, ad esempio, abbiamo realizzato una partnership con Flixel, un tool che consente ai content creator di dare vita a bellissimi cinemagraph per le loro campagne. Questo permette agli influencer di avere il controllo creativo sui contenuti brandizzati da loro promossi, e ai brand di avere a disposizione contenuti esclusivi di qualità.

Una situazione win-win per tutte le parti coinvolte: maggiore engagement per gli influencer e migliori risultati per i brand!

2. Maggiore trasparenza

Diventare un influencer di successo richiede tempo. A meno che non si abbia a disposizione una strategia di marketing miracolosa in grado di trasformare i propri canali in una notte, la soluzione più efficace è quella di costruire una relazione con la propria community prima ancora di pensare di poter avere un qualche tipo di influenza su di essa.

Pensa ai rapporti di amicizia: sicuramente ti fidi di più di un amico di lunga data rispetto a un perfetto sconosciuto, giusto?

Dato l’impegno richiesto per creare relazioni durature nel tempo, è normale non voler vanificare tali risultati facendo scelte sbagliate.

In generale le persone sono influenzate da ciò che ritengono essere autentico. A nessuno piace sentirsi preso in giro o convinto con insistenza a comprare qualcosa, ed è per questo che molti content creator rifiutano di collaborare con i brand.

È comprensibile, non vogliono rischiare di perdere la fiducia della propria audience, guadagnata con tempo e fatica, per un contenuto brandizzato. L’utilizzo dell’hashtag #ad su Instagram è raddoppiato negli ultimi 12 mesi, e questo è indicativo del fatto che l’influencer marketing stia andando sempre di più verso la direzione della trasparenza.

Le piattaforme social come Facebook e Instagram hanno rilasciato nuove policy per regolamentare le collaborazioni con i brand introducendo strumenti per i branded content, ma la trasparenza non riguarda solo social media e content creator.

Anche i brand vogliono essere sicuri della qualità delle loro campagne, ed è per questo che utilizzano servizi come Buzzoole. In questo modo, l’intero processo di creazione della campagna è gestito attraverso la piattaforma, che consente di monitorare e controllare i risultati ottenuti.

Inoltre, noi di Buzzoole siamo impegnati in prima linea nell’educazione di brand e content creator e partecipiamo ai tavoli di lavoro dei più importanti enti di regolamentazione del settore. Abbiamo, infatti, recentemente realizzato due webinar: uno con l’Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria e uno con l’Unione Nazionale Consumatori, in cui abbiamo approfondito le linee guida per una corretta collaborazione tra brand e influencer e risposto alle (moltissime) domande del pubblico.

3. Un uso diffuso dell’Intelligenza Artificiale

Il termine “influencer marketing” è spesso accompagnato da critiche. I brand, ad esempio, hanno paura di investire in campagne con influencer di bassa qualità con fake engagement (finto seguito).

In effetti, può essere difficile determinare se la presenza online di un content creator sia realmente genuina, specialmente quando è così facile comprare finti follower e gonfiare i dati di engagement.

L’introduzione dell’Intelligenza Artificiale (AI) nel settore, sta permettendo di evitare questi problemi, rafforzando così la fiducia dei brand nei confronti degli influencer.

L’Intelligenza Artificiale sviluppata dal nostro team si chiama GAIIA (Growing Artificial Intelligence for Influencer Affinity), e unisce sistemi di image recognition, big data e natural language analysis, per aiutare i brand a identificare i content creator con la maggiore affinità e realizzare campagne di successo.

Inoltre, la nostra tecnologia può anche identificare attività sospette nell’acquisizione di follower degli influencer, riuscendo a scovare le pratiche usate per “truccare i dati”.

Nei prossimi anni, dobbiamo aspettarci un aumento nell’uso dell’Intelligenza Artificiale in tutte le fasi di una campagna di influencer marketing: dalla ricerca di potenziali creator, alla misurazione delle performance della campagna, fino all’individuazione vera e propria dei profili fake.

Un recente sondaggio ha dimostrato che il 27% dei marketer nel mondo pianifica di utilizzare in maniera più ampia sistemi di IA nelle sue strategie di marketing nei prossimi due anni. Perché non includere l’intelligenza artificiale anche nella tua strategia di influencer marketing in questo 2018?

4. Maggiore attenzione alle metriche (reali) e al ROI

In un passato non troppo lontano, l’Influencer marketing altro non era che un tipo di marketing utilizzato per una promozione estemporanea del proprio business, che non consentiva di tenere traccia e misurare concretamente i risultati ottenuti. I brand inviavano prodotti sperando che blogger o altri social influencer li condividessero, senza però ottenere risposta concreta alla domanda “come posso fare in modo che gli influencer migliorino le mie vendite?”.

Nel 2018 questo tipo di concezione sembra essere soltanto un lontano ricordo.

Quest’anno i brand potranno ancora continuare a misurare reach ed engagement rate, ma potranno contare anche su altri KPI, come ad esempio l’analisi del sentiment e l’efficacia in termini di branding. Per poter fare ciò è necessario analizzare in maniera approfondita l’audience di un influencer prima e dopo la campagna.

Attualmente stiamo lavorando insieme a Nielsen sulla valutazione dell’Influencer Brand Effect.  Questa nuova analisi rappresenterà un’estensione delle metriche brand di base (come brand awareness e intenzione d’acquisto) e misurerà l’incisività dell’influencer marketing sulla brand image.

Nel 2018 non esisteranno più campagne dettate dal caso. Al contrario, l’influencer marketing sarà basato su metriche sempre più concrete sulle quali varrà la pena investire.

I dati sono fondamentali per determinare se le campagne, i contenuti o gli influencer stiano portando risultati e capire dove è necessario fare delle correzioni. Se vuoi davvero sfruttare le potenzialità dell’influencer marketing, allora hai bisogno di investire nell’uso di piattaforme specifiche”. – Sue Duris (@SueDuris, Direttrice Marketing e Comunicazione di M4 Communications)

5. I brand investiranno di più in piattaforme di influencer marketing

L’influencer marketing è una forma relativamente nuova di digital marketing. A causa dei suoi inizi difficili e della sua evoluzione tecnologica in continuo cambiamento, molte aziende non hanno investito grandi budget in questa attività nelle loro campagne online.

In ogni caso, nel 2018 non sarà più così. Sempre più aziende stanno investendo nell’influencer marketing e si sta passando da una fase di “prova” a una vera e propria allocazione di budget extra dedicato a questa attività.

I brand stanno diventando sempre più consapevoli, perciò vogliono investire in strategie di marketing che siano realmente efficaci, soprattutto in termini di ROI. Dimentica le agenzie: solo le piattaforme tecnologiche sono in grado di farlo. E le piattaforme che utilizzano la migliore tecnologia sono quelle che alla fine avranno la meglio in un mercato già ampiamente affollato.

Come pre-roll e display, anche l’influencer marketing si sta evolvendo verso una direzione sempre più data-driven orientata alla tracciabilità dei risultati.

Non importa quanto budget tu abbia a disposizione. Se non lo distribuisci correttamente, difficilmente riuscirai a trarne profitto. – (Shane Barker, @shane_barker, Influencer Marketer & Consultant per Hire).

6. Aumenteranno le collaborazioni a lungo termine

Dato l’aumento dei budget destinati all’influencer marketing, possiamo aspettarci che le campagne non si ridurranno ad attività isolate.

I nuovi investimenti permetteranno ai brand di collaborare più volte con una grande quantità di content creator, attraverso l’utilizzo di piattaforme di influencer marketing. Questo consentirà non solo di rafforzare la brand awareness, ma contribuirà a creare una relazione a lungo termine fruttuosa per entrambe le parti.

Brand e content creator diventano così due alleati che lavorano insieme per dare vita a strategie vincenti. I brand hanno così la possibilità di veicolare meglio il loro messaggio, mentre i content creator possono costruire relazioni ancora più profonde grazie al successo delle loro collaborazioni.

Una buona relazione tra brand e influencer è alla base di una campagna di successo. E dal momento che gli investimenti nel settore stanno aumentando, dobbiamo aspettarci un numero crescente di collaborazioni a lungo termine.

Utilizzando l’influencer marketing — e influencer autentici — all’interno di una strategia a lungo termine, produrrai risultati duraturi. Dopotutto non è quello che desideri quando cerchi di costruire un brand credibile? – Jeff Haden (@jeff_haden, Autore, Contributor Editor di Inc e Influencer di LinkedIn).

Per saperne di più su come la tecnologia di Buzzoole può aiutare il tuo business, mandaci un’email. Saremo felici di condividere con te la nostra passione per l’influencer marketing!

gianluca perrelli

Inserito da Forbes nella classifica dei top 100 manager italiani del 2021, Gianluca Perrelli è un imprenditore con oltre 20 anni di esperienza passati tra lancio e sviluppo di note iniziative imprenditoriali digitali come Kiver -primo Influencer network in Italia- poi ceduto a Mondadori. Gianluca è autore del libro “Homo Influencer”. Oggi è CEO di Buzzoole, membro del CdA di Luisa Via Roma, mentore dell’incubatore I3P di Torino, e docente del master “Influencer & Celebrities” alla Luiss Business School.

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