Come aprire un blog: i primi passi essenziali | Minicorso di blogging pt.3 | Socialmediacoso

Come aprire un blog: i primi passi essenziali | Articolo di Francesco Ambrosino aka Socialmediacoso sul blog Buzzoole

Nelle precedenti puntate, ti ho fornito delle indicazioni in relazione al perché aprire un blog (e a cosa serve), e spero che almeno questo ti sia chiaro. Se non hai letto le prime due lezioni, devi pagare penitenza: 150 suicidi (hai presente quelli del Basket?), 50 flessioni e due articoli di Aranzulla prima di andare a dormire (scegli tu quali).

Quindi, partiamo dal presupposto che ti sia chiaro il vantaggio competitivo che puoi ricavare dall’avere un blog ben gestito, ma non puoi certo immaginare che basti mettere su un blog per avere risultati.

Sarebbe come regalarti le Puma di Bolt e pretendere di fare i 100 metri in meno di 10’’.

Di cosa hai bisogno per mettere su un blog che possa, con il tempo, portarti benefici professionali?

Iniziamo proprio dai primi passaggi obbligatori, poi nel prossimo appuntamento ci occuperemo dell’organizzazione strategica.

Scegli un buon hosting

Questo è un tasto dolente, perché io ho bestemmiato per due anni prima di trovare finalmente un hosting stabile a prezzi ragionevoli, e ti posso assicurare che è stata dura. Perché è così importante l’hosting? Perché avere dei server condivisi lenti, che caricano il blog lentamente, che crashano in continuazione e che vanno in tilt ogni volta che aggiungi o togli un plugin, ti può creare due danni enormi:

  1. L’utente scappa via prima ancora di aver letto il post;
  2. Il crawler di Google impiegherà troppo tempo e ti penalizzerà nell’indicizzazione e nel posizionamento dei tuoi contenuti.

Il tempo di caricamento è fondamentale, soprattutto oggi che il traffico web si è spostato in modo massiccio su mobile, al punto da spingere Google e Facebook a muoversi in questo senso, rispettivamente con l’introduzione di AMP e di Facebook Instant Articles.

Se sei all’inizio, non hai bisogno di server dedicati e non devi sostenere chissà quali costi, ma valuta attentamente a chi rivolgerti per l’acquisto dell’hosting.

Scegli un template responsive

Collegandomi al discorso di prima, è importante sottolineare che, essendo il traffico sui siti di news proveniente prevalentemente da mobile, il sito web deve essere ottimizzato per il mobile, con un layout responsive, capace quindi di adattarsi alle dimensioni dello schermo del dispositivo utilizzato.

Partendo dal presupposto che la soluzione migliore sia sempre quella di rivolgersi ad un web designer, è anche vero che se stai aprendo un blog e non hai soldi da investire puoi tranquillamente scegliere un template gratuito di WordPress oppure comprarne uno che ti piace su Themeforest e simili.  Se vuoi optare per quelli gratuiti, non temere, perché ce ne sono diversi anche molto carini e più che adeguati alle esigenze di un blog. Il mio, ad esempio, è un template gratuito che ho personalizzato con immagini, elementi nella sidebar e plugin vari.

Scegliere un tema free di WordPress è facilissimo, basta accedere al tuo pannello di admin, andare in Aspetto > Temi e cliccare su Aggiungi un Nuovo tema. Nella schermata successiva, clicca sulla voce menù Filtro funzionalità e nella colonna Layout spunta la voce Layout responsive.  In questo modo, potrai scegliere un tema gratuito con questa, fondamentale, caratteristica.

Se, invece, vuoi acquistarlo su Themeforest o altri marketplace, fai attenzione alle caratteristiche del tema prima di acquistarlo, perché succede spesso che non siano poi così adeguati per il blog, perché magari sono pensati per un sito corporate o un e-commerce e così via.

Seleziona i plugin di cui hai bisogno

I plugin di WordPress sono al tempo stesso una manna dal cielo e un dito in culo (scusa il francesismo), perché offrono delle funzioni molto interessanti che richiederebbero ore di lavoro di sviluppo e programmazione, ma, al tempo stesso, appesantiscono il sito web, e abbiamo già detto che la velocità di caricamento è essenziale.

I plugin dei quali proprio non puoi fare a meno sono quelli che ti consentono di fare le seguenti cose:

  • Inserire i pulsanti di condivisione social;
  • Fare lead generation;
  • Avere un form di contatto;
  • Ottimizzare lato SEO il blog;
  • Proteggere la sicurezza del blog;
  • Pulire la cache;
  • Monitorare gli insight e gli analytics.

Ora, non starò qui a farti l’elenco dei plugin da usare, perché ci sono decine di articoli che puoi consultare su questo argomento, ma voglio consigliarti l’utilizzo di SumoMe, che già nella versione free offre diverse funzioni davvero molto interessanti, dai pulsanti di share alla lead generation, e molto altro ancora.

Personalizza le impostazioni di WordPress

WordPress è il miglior amico dei blogger, perché ti mette in condizione di essere operativo in poco tempo, ma non fa tutto da solo, un po’ di sforzo lo devi pure fare.

Vai nelle impostazioni del tuo blog e fai subito le seguenti cose:

  1. Compila e setta i campi presenti nella scheda “Impostazioni Generali”;
  2. Vai in “Impostazioni di Lettura” e stabilisci come vuoi che sia la tua home page. Quanti post vuoi che vengano visualizzati? Tutto il testo o solo il riassunto (ti consiglio questa seconda opzione)?;
  3. Stai molto attento alla voce “Visibilità ai motori di ricerca”, e verifica che non ci sia la spunta alla casellina accanto a “Scoraggia i motori di ricerca ad effettuare l’indicizzazione di questo sito”. Non deve accadere;
  4. In “Impostazioni discussione” ti consiglio di spuntare la voce “Permetti link di notifica da altri blog (pingback e trackback) sui nuovi articoli”. In questo modo, ogni volta che un blog inserirà un link ad un tuo articolo riceverai una notifica, e potrai andare a leggere ed eventualmente ringraziare per la menzione. I backlink sono molto importanti.
  5. Scegli come vuoi i permalink, ovvero la struttura della url dei tuoi articoli che segue il www.nomesito.it/. La formula di default di WordPress è sconsigliabile, perché è la seguente /?p=123. Non proprio il massimo né per l’utente né per i motori di ricerca. Scegli una delle altre opzioni. Personalmente, preferisco la versione con la data che precede la url, ma puoi anche scegliere “Nome articolo” e basta.

Non spacciare Tag e Categorie

I tag e le categorie sono elementi molto importanti per un blog, perché consentono a te blogger di organizzare i contenuti in modo tematico, assegnando un’etichetta o più di una ad ogni post che scrivi e pubblichi, e al lettore di poter eventualmente recuperare altri contenuti raggruppati in un contenitore più grande.

Tutti i blogger di questo mondo, da sbarbatelli, hanno aperto il blog e iniziato ad aggiungere categorie e tag #acazzodicane, tanto sono gratis. Poi, con il tempo, ci si rende conto di aver creato un mostro, e di dover rimediare.

Perché è importante gestire correttamente tag e categorie?

Il problema è duplice: l’utente deve poter accedere a contenuti curati tramite le voci di categoria, e Google deve capire cosa cazzo indicizzare.

Il mio consiglio, quindi, è quello di sceglierli a monte, in modo preciso e sc-sc-scientifico, come direbbe Peppe er Pantera (se non hai colto la citazione, sappi che ti odio).  Di cosa vuoi parlare? Di Brugole, Seghe Circolari e Soffiatori da giardino? Perfetto, ecco le tue potenziali categorie. E ricordati che le categorie possono avere una gerarchia, quindi puoi lavorare in verticale sui singoli topic.

Altra cosa da sapere sulle categorie è che hanno un ruolo importante lato SEO, quindi lavora sul titolo, sulla descrizione e sullo slug, ovvero il nome che verrà visualizzato nella url.

I tag sono come le bestemmie: le devi dosare e usare quando davvero servono, altrimenti vai all’inferno dei blogger.

Personalizza sidebar e widget

Anche se il motto ormai è (giustamente) “mobile first”, io credo ancora che un blog debba avere una sidebar, soprattutto se ha dei contenuti interessanti da mettere in evidenza, come risorse scaricabili e lead magnet vari.

Come direbbe il mio socio Federico Simonetti: “mobile first, but desktop whenever”Personalizzare la sidebar è abbastanza facile, anche perché esistono svariati widget già preimpostati, e se proprio vuoi una cosa solo tua puoi inserire il codice html ed il gioco è fatto.  Quello che non deve mai mancare nella sidebar sono i profili social utilizzati, ma non usare dei plugin o cose del genere, perché ormai i principali social network ti consentono di generare un widget restituendoti una semplicissima stringa di codice, e non devi fare altro che copiare e incollare selezionando tra le opzioni di default di WordPress il widget “Testo”.

Ricordati, i plugin appesantisco il sito, meglio non abusarne.  

Ad esempio, per generare il light box di Facebook è sufficiente andare nella sezione dedicata agli sviluppatori e generare l’embed. Lo stesso si può fare con Twitter, Google + e così via. Metti in evidenza anche le categorie e gli ultimi articoli, in modo da provare a trattenere il lettore un po’ più a lungo sul tuo blog. Fondamentale è inserire nel footer le info legali, quindi la partita iva, l’email, il contatto telefonico, e così via.

Inserisci il campo per iscriversi alla newsletter, ma attivala solo se hai davvero qualcosa di valido da condividere, altrimenti romperai solo amabilmente il cazzo a tutti. Infine, se puoi, cerca di fare in modo che la sidebar sia bella piena quanto più possibile, perché è brutto quando scrollando in fase di lettura ci si ritrova lo spazio vuoto a destra.

Se non hai niente di valido da inserire, però, meglio il vuoto cosmico che una sequenza di puttanate.